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(Adnkronos) –
L'ordine di "essere crudeli e senza pietà" è stato impartito alle unità di élite delle forze russe assegnate al servizio di guardia dei prigionieri di guerra ucraini dal direttorato delle carceri di San Pietroburgo già nelle settimane successive all'inizio dell'invasione, un ordine simile a quello impartito alle unità dispiegate in altre regioni.  Il generale Igor Potapenko – ha ricostruito il Wall Street Journal – aveva riunito le forze speciali del suo comando al quartier generale regionale per informarli loro del nuovo sistema che avrebbe dovuto essere impiegato con i prigionieri di guerra. Non ci sarebbero state le normali regole, ha detto ai suoi uomini. Nessun limite alla violenza.  
Scosse elettriche prolungate nei genitali, percosse fino a spaccare i manganelli, colpi ripetuti sempre nello stesso punto durante la giornata per impedire alle ferite di rimarginarsi e provocare infezioni, assenza di cure mediche per portare le ferite in cancrena e l'amputazione degli arti (almeno una persona è morta per setticemia). Torture diffuse e sistematiche confermate da tre diverse fonti – due elementi delle forze speciali e un medico – che hanno testimoniato alla Corte penale internazionale. Sono almeno sei i mandati di arresto spiccati dalle corte, fra cui per Vladimir Putin in relazione agli abusi sui civili e al trasferimento forzoso di minorenni ucraini in Russia.  In servizio, le guardie avevano sempre indosso i passamontagna. I detenuti erano percossi anche se solo guardavano i loro aguzzini negli occhi. La loro rotazione prevedeva solo un mese di servizio continuativo, per evitare di poter essere riconosciuti in un secondo momento. Sempre all'inizio della guerra, è stato diramato un ordine alle carceri per sgomberare reparti interi per far posto ai prigionieri di guerra ucraini.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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