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(Adnkronos) – "Ha la serenità di aver fatto tutto quello che doveva fare, ora vive serenamente". Così Andrea Rizzoli ospite oggi, sabato 1 febbraio, a 'Verissimo' ha commentato le condizioni di salute della mamma Eleonora Giorgi. Andrea Rizzoli ha presentato nello studio di Silvia Toffanin il suo libro 'Non ci sono buone notizie', un diario intimo in cui racconta la dura battaglia della mamma contro il tumore al pancreas. "È stato utile scriverlo. Quando si soffre, bisogna viverlo il dolore e scrivere questo libro mi ha aiutato a capire quello che stava accadendo. Inizialmente era il mio diario privato. Poi è stato condiviso dai miei familiari e mia madre lo ha mandato di nascosto all’editore e da lì è nata questa pubblicazione".  Sulle condizioni di salute di Eleonora Giorgi, invece, Andrea dice: "La mamma sta bene, si difende, combatte. L’ho sentita poco prima di entrare ed era molto contenta di quello che ha vissuto ultimamente".  Andrea Rizzoli, racconta nel libro, di essere stato il primo a sapere della diagnosi della malattia della mamma: "I medici mi hanno messo davanti alla realtà, nuda e cruda. Questo mi ha aiutato. Questa patologia di scelte ne ha davvero poche, e io ho imparato a vedere tutto con lucidità". Il figlio di Eleonora Giorgi, ha raccontato un aneddoto legato alla mamma poco prima che si sottoponesse all'operazione: "Mi ha dato un pacchetto, dicendomi di aprirlo solo quando si sarebbe trovata sotto ai ferri. Mi ero quasi dimenticato ma mia moglie lo aveva tenuto da parte per me. Quando l’ho aperto vedo un walkman giallo anni 80 – continua Andrea Rizzoli. Lo apro e c’è una cassetta, metto le cuffie e sento il rumore del vento. Poi, sento la voce di mio padre, scomparso nel 2013, che mi incitava a dire ‘mamma’. Lì mi sono tolto le cuffie e sono scoppiato a piangere. Avevo capito che questo era per mia mamma un lasciarmi qualcosa che parlasse di noi, se magari non avesse superato l'operazione". E sul rapporto con il fratello Paolo Ciavarro, Andrea ha detto: "Senza Paolo non ce l’avrei mai fatta. Siamo complementari. Mamma è molto razionale, ci ha lasciato degli oggetti. Ha riempito Gabriele di regali, e ha chiesto a noi fratelli di non lasciarci mai. Ma sappiamo che non succederà, siamo sempre stati molto legati io e lui. Ci siamo sempre rispettati molto, visioni diverse ma mai litigi".  "La Giorgi, così come la chiamo io è cambiata molto con la malattia", continua Andrea Rizzoli e spiega, "si è addolcita molto. La popolarità ha un suo prezzo da pagare, non puoi non voler bene al tuo pubblico. E questo ruba tanto tempo ai figli. La Giorgi è molto determinata, strutturata, il lavoro per lei è sempre stato un dovere. Mi sarebbe piaciuto che mettesse da parte il suo lavoro per me. Con la malattia è diventata più dolce, è stato semplice relazionarci". E con gli occhi lucidi, aggiunge: "È stato l’anno più bello della nostra vita. Abbiamo vissuto tutto alla massima velocità, tralasciando il male. Fare del bene ti fa sentire meglio e noi abbiamo fatto questo. Ci siamo detti tutto quello che dovevamo dirci. Non ho nessun rammarico, mio padre se n’è andato troppo in fretta. Con Eleonora invece è stato meraviglioso questo percorso. Per noi che rimaniamo, abbiamo bisogno di dire “ti voglio bene”. Lei non si fa coccolare, ma le ho espresso tutto il mio amore". Poi, Angelo Rizzoli conclude: "Il mio libro è una lettera d’amore alla mia mamma, e a tutti quelli che stanno affrontando un periodo di difficoltà". Poi, si rivolge direttamente alla mamma Eleonora e le promette: " Ti porterò a Palazzo Altemps, te lo giuro". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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