Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Cecilia Sala sarebbe stata liberata dalla sua detenzione in Iran grazie anche a un intervento di Elon Musk. Lo scrive il New York Times, secondo cui, all'origine dell'intervento del proprietario di X, vi sarebbe stato il fidanzato della giornalista, che avrebbe chiesto al magnate americano di aiutarla. Un mese prima dell'arresto della Sala – ricostruisce il giornale americano – il miliardario aveva avuto un incontro con l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani. Musk avrebbe di nuovo contattato l'ambasciatore, secondo due funzionari iraniani, uno dei quali è un diplomatico senior del ministero degli Esteri, entrambi a conoscenza della vicenda. "Come Musk – scrive il Nyt – un attore sempre più attivo, seppur non accreditato, sulla scena mondiale dopo la vittoria di Trump, sia arrivato a sposare la causa del giornalista resta poco chiaro. È vicino al primo ministro italiano, Giorgia Meloni, che si è recata a Mar-a-Lago, la tenuta di Trump in Florida dove il signor Musk è una presenza abituale, e ha incontrato il presidente eletto il 4 gennaio". "La Meloni, in una conferenza stampa ha detto di non sapere quale ruolo, se ce n'è uno, Musk abbia avuto nel rilascio della Sala. 'Se ha avuto un ruolo, non ne sono a conoscenza', ha affermato. Al momento del viaggio della Meloni a Mar-a-Lago – precisa il New York Times – il fidanzato della Sala, Daniele Raineri, aveva già cercato l'aiuto di Musk tramite un intermediario. In un'intervista, Raineri ha detto di aver pensato a lui perché aveva letto che c'era "un canale tra Musk e i diplomatici iraniani, e che Musk lavora anche a stretto contatto con Trump". "Il signor Raineri, che è anche un giornalista, ha dichiarato di aver inviato un messaggio il 29 dicembre all'esperto informatico italiano e conoscente di Musk Andrea Stroppa, per chiedergli se poteva portare il caso della signora Sala all'attenzione del miliardario e chiedere il suo aiuto. Stroppa ha dichiarato in un'intervista che Musk era a conoscenza della richiesta, ma che non sapeva se fosse stato coinvolto nel caso". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.