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“Dove eravamo rimasti”. Un’affermazione o un interrogativo. Ma allacciandosi le cinture tutto torna. Sul palcoscenico dell’Orfei, il teatro più antico di Taranto, il prossimo 27 febbraio ricorrono i centodieci anni di vita, tutto si compie. A salire sullo storico palcoscenico tarantino sono Massimo Lopez e Tulio Solenghi con Anna Marchesini a fare da regista e conduttrice virtuale al di là delle spoglie terrene: Il prossimo 19 novembre avrebbe compito settant’uno anni. Stiamo parlando di alta qualità teatrale e di spettacolo di eccellenza quello mandato in onda dal duo che fa ancora impazzire dalle risate raccontando pregi e difetti della nostra italica nazione. Due serate previste per Taranto già tutte piene o come si dice oggi sold-out dove la gente vuol esserci per rivedere e riascoltare due artisti che vogliono far ridere e divertire il pubblico assetato da tempo di serenità. E allora eccoli arrivare alle 21,27 facendosi precedere da un fumogeno esilarante, un additivo speziato di quelli che esaltano la percezione comica della realtà. Breve, intense e scherzose chiacchierate ironiche tra la realtà e il faceto per poi inondare la platea con sketch, brani musicali, contributi video, come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo. Esilarante, spassoso, umoristico il confronto tra il presidente della Repubblica Mattarella (Solenghi) e Papa Francesco (Lopez) con l’intermezzo tra Papa Ratzinger e Maurizio Costanzo ormai divenuti angeli del paradiso. C’è il numero da avanspettacolo del dentista, dove a dirigere i giochi è un malinteso sul genere di prestazioni specialistiche che cercano i due astanti: una medica e una a luci rosse. Non poteva mancare un attimo dedicato alle favole della serie “non ce ne raccontiamo troppe”, Cappuccetto Rosso finisce vittima non tanto dell’opera del lupo, ma della tendenza da diabete al politically correct dei nostri tempi. C’è la famosa telefonata che allunga la vita della Sip, vecchio spot pubblicitario con protagonista Lopez. Trent’anni dopo nasce Alexia e Siri, che si accusano a vicenda di eccessi di promiscuità. Scorrono come fiumi di birra in leggerezza tante imitazioni da Mike Bongiorno, Nunzio Filogamo, Pippo Baudo con capolino con tanto di boa rosa anche Cristiano Malgioglio. Finale con una mini puntata del Costanzo Show con il presentatore che si impappina sulle parole intervistando un sempre in bilico pendente a destra Giampiero Mughini. La cornice di questo spettacolo insieme alla band del maestro Gabriele Comeglio ancora una volta irrinunciabile “spalla” di questi fantastici artisti è il ricordo alla loro compagna di viaggio l’indimenticabile Anna Marchesini. Come diceva Gigi Proietti: “La comicità è una questione complessa, non basta mettere in scena una cosetta simpatica per guadagnarsi gli applausi”. Lopez e Solenghi mettono in scena sempre qualcosa che va oltre la semplice risata camminano sul sentiero del paradosso per arrivare alla verità. Bella serata di cultura.

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.