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(Adnkronos) – In Italia ci sono 10,4 milioni di giovani tra i 18 e i 34 anni, quelli che lavorano sono circa 7 milioni, di questi l'80% presenta contributi stabili nell'ultimo quinquennio, coprendo mediamente circa l'80% dell'intero periodo. E’ illustrando questo scenario che il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, ha presentato all’Università Bocconi di Milano il XXIII Rapporto annuale dell’Istituto. “Ciò di cui c’è bisogno oggi -sottolinea Fava- sono le politiche attive; il razionale è che se vogliamo arrivare a un sistema pensionistico sostenibile, non ci sono molte ricette, se non prevalentemente, sostanzialmente e strutturalmente una: l’aumento della base occupazionale”. Questo, aggiunge , “vuol dire fare un nuovo patto col tessuto produttivo affinché assuma e dia migliori stipendi coerentemente alla produttività”. E poi, “bisogna parlare con i giovani per poter fare in modo che maturi in loro la consapevolezza del loro futuro professionale e previdenziale”. Questo “è il fil rouge che contraddistingue il nostro rapporto annuale”, a cui “vengono collegate ulteriori politiche attive quali la formazione continua, la formazione professionale, interventi a favore di anziani e donne. Il tutto in una visione olistica: o stanno insieme queste dimensioni, e possiamo arrivare a risultati concreti, altrimenti raramente oggigiorno possono funzionare”. La decontribuzione per chi assume under 35 “è assolutamente un buon inizio; la nuova manovra porta delle migliorie a favore dei giovani e dell’occupazione e su questo andremo sempre più avanti”. “La manovra -sottolinea Fava- è coerente, prudente e, in prospettiva, dovrebbe aiutare”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.