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La sesta edizione del Bari Brasil Film Fest si è conclusa mercoledì 30 ottobre, al Multicinema Galleria (ore 20.30) con il pluripremiato film “Pérola” di Murilo Benicio, che è stato presentato in sala dalla direttrice artistica Vanessa Mastrocessario Silva.

Il Festival, organizzato dall’Associazione culturale Abaporu, finanziato dalla Regione Puglia e realizzato dalla Fondazione Apulia Film, ha conquistato il pubblico barese, giorno dopo giorno, dagli amati aperitivi del weekend alle proiezioni del Multicinema Galleria, ai vivaci incontri con gli studenti dell’Università e dell’Accademia del cinema ragazzi di Enziteto.

Prima della proiezione, la regista, soddisfatta del risultato di questa edizione del Bari Brasil Film, ha espresso la sua gratitudine e i suoi ringraziamenti a tutti coloro che l’hanno accompagnata in questa avventura: il marito Giampaolo Camaggio, produttore esecutivo della rassegna, i figli che hanno dovuto fare i conti con la sua assenza, la rete che l’ha supportata, le istituzioni pubbliche e, per finire, lo staff che ha creduto tanto nel Festival.

Un Brasile diverso dalle cartoline fatto solo di spiagge e sole, ma calato nella sua realtà, carico di una storia piena di battaglie e ricca di musica.

E perfettamente conforme a questo mondo è Pérola il personaggio dell’omonimo film, proiettato a chiusura del festival.

Perola è un film tipicamente brasiliano-ha commentato Vanessa Mastrocessario – e racconta uno stile di vita basato su legami familiari, su una famiglia estesa fatta di zie, zii, cognati, nonne. Un modello che si sta perdendo-.

Il lungometraggio, commedia drammatica, è l’adattamento di uno dei più grandi successi del teatro brasiliano, scritto dal drammaturgo Mauro Rasi e ripercorre la storia di una donna, attraverso gli occhi e il ricordo di suo figlio Mauro, che ritorna alla piccola città di Bauru dopo aver saputo della sua morte.

Questo suo viaggio a casa gli offre l’occasione di rivivere i momenti passati insieme, segnati da rapporti contrastanti tra i due. Emergono in particolare pregi e difetti della donna: le illusioni, il sogno di un miglioramento sociale attraverso la costruzione di una piscina in giardino. Piscina che fa da coprotagonista per tutta la durata il film in cui viene presentata la sua costruzione, dalle fondamenta fino all’ inaugurazione, avvenuta proprio il giorno in cui Mauro decide di lasciare il paese natio, in seguito ad un’ennesima litigata con la madre.

Uno sguardo alle abitudini peculiari della madre, alla sua straordinaria allegria e leggerezza, propensione ai drink alcoolici e al suo senso dell’umorismo “se la vita ti da un limone, fanne una Caipirinha”, ma anche un po’ matriarca con il desiderio di avere il controllo su tutto, compresa la vita di un figlio che ha fatto scelte diverse da quelle da lei auspicate. Solo il tempo e la distanza permetteranno ai due di raggiungere un equilibrio.

Ciò che emerge dal film è il ritratto di una famiglia normale che litiga, fa pace, festeggia, piange e va avanti, piena di storie come tutte le altre.

Il personaggio di Pérola, nell’opera teatrale, è autobiografico: il regista Mauro Rasi si è ispirato infatti alla figura di sua madre, che amava descrivere come una donna di origini italiane, alta un metro e ottanta e molto bella, con degli occhi viola paragonabili a quelli di Ava Gardner e Pérola del film, interpretata dall’attrice Drica Morales, è davvero bella.

Il film è il secondo progetto da regista, di Murilo Benicio, popolarissimo in Brasile per le sue interpretazioni in note soap.

Lo scopo del regista è di realizzare un ritratto commovente di una famiglia comune, un lavoro pensato per il pubblico, che mira a raggiungere il cuore degli spettatori e non è un caso che questo film abbia entusiasmato tutti i presenti al Festival du cinema Bresilien di Parigi, tanto

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.