Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "Sono tante le pazienti che soffrono di tumore al seno metastatico e sono tanti anche i loro bisogni insoddisfatti. Un aspetto importante di cui parlare è la qualità della vita, in quanto i nuovi farmaci salvavita sono molto importanti, ma seppur mirati lasciano strascichi, quindi è necessario anche prendere in considerazione che si vuole vivere e non sopravvivere. Il motto principale è questo". Lo ha detto Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia Aps, intervenuta a margine dell'evento di presentazione della campagna di sensibilizzazione 'In seno al futuro' promossa da Daiichi Sankyo e AstraZeneca e realizzata con la collaborazione delle associazioni pazienti A.N.D.O.S. onlus nazionale e Europa Donna Italia Aps, della Società italiana di psico-pncologia (Sipo), e con il patrocinio di Fondazione IncontraDonna e Salute Donna Odv. La campagna è dedicata al tumore al seno metastatico e nasce dall'esigenza di rispondere ai bisogni insoddisfatti delle donne che convivono con questa diagnosi. "Il secondo aspetto importante – spiega D'Antona – è che questi farmaci a disposizione e approvati dagli enti regolatori in realtà arrivano in ritardo negli ospedali e dunque a disposizione delle donne. C'è uno studio dell'Ocse, infatti, che pone l’Italia al decimo posto tra i vari Paesi europei per la velocità di approvazione e messa a disposizione dei farmaci. In Germania, per esempio, l'approvazione arriva in 3 mesi, mentre per noi ci vogliono dai 12 ai 14 mesi e per una donna in queste condizioni è un tempo di attesa troppo lungo. Pertanto, il nostro augurio di oggi è sollevare il bisogno, ma anche trovare delle soluzioni". "Il supporto psico-oncologico è un elemento per cui ci stiamo battendo da molto tempo, le linee guida internazionali ne illustrano la necessità, ma in realtà, andando a vedere ciò che succede negli ospedali, ciò non accade – rimarca D'Antona – Quasi la totalità delle pazienti chiedono di poter ricevere un supporto psicologico, circa il 94-95%, ma solo una paziente su 4 riesce a iniziare il percorso, senza neanche completarlo. L'ideale sarebbe iniziarlo dal momento della diagnosi fino al completamento della cura, ma questo non avviene ancora e ci stiamo battendo affinché le cose migliorino". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.