Tempo di lettura: 5 minuti

La festa di Halloween in Irlanda è davvero unica anche per le tradizioni collegate al mondo celtico, che hanno attraversato i secoli. E con le lunghe notti che ammantano l’ovattato paesaggio autunnale irlandese, è facile immaginare come le ombre proiettate dal fuoco nelle campagne abitate dai celti abbiano fatto brillare oltre duemila anni fa la scintilla di Halloween: le origini di questa festa in Irlanda, proprio perché legate alla storia dell’isola, sono profondamente radicate, con tradizioni e usanze millenarie. Originariamente conosciuta come la festa celtica di Samhain, l’attuale Halloween coincide con il giorno che nel remoto passato dell’isola di smeraldo segnava la fine della stagione del raccolto e l’alba dell’inverno.
Per saperne di più sulle origini irlandesi di Halloween, è interessante esplorare con l’aiuto di alcuni esperti otto usanze e tradizioni di Halloween e il modo in cui si sono evolute. Secondo la dottoressa Kelly Fitzgerald, direttrice della Scuola di studi irlandesi, celtici e folcloristici dell’University College di Dublino, in Irlanda sono presenti, infatti, numerose stratificazioni. La storia non è, insomma, “piatta” e ogni gruppo di popoli ha contribuito alla formazione di queste stratificazioni facendo evolvere la narrazione relativa a questa festa, dal punto di vista mitologico, storico e religioso.  Samhain: l’Halloween originale Secondo la dottoressa Kelly Fitzgerald, Samhain era la festa più significativa del calendario celtico. Si celebrava il 31 ottobre, quando i Celti credevano che il confine tra i vivi e i morti fosse più sottile, permettendo agli spiriti di vagare sulla terra. Per allontanare le forze oscure, si accendevano giganteschi falò e per confondere gli spiriti si indossavano costumi e maschere fatti di paglia o di pelli di animali.  Il falò 
I falò hanno sempre avuto un ruolo cruciale nei festeggiamenti di Samhain, fin dai tempi dei druidi. Le comunità locali si riunivano attorno al bagliore dei grandi fuochi per proteggersi dalle anime maligne che cercavano di mescolarsi ai vivi. In alcune località dell’Irlanda, era consuetudine spegnere i fuochi del focolare domestico e riaccenderli dalle braci del falò comune per propiziare la fortuna. Per rivivere il fascino della ritualità celtica, l’evento ideale è il Púca Festival (https://pucafestival.com) ad Athboy e Trim, nella contea di Meath, parte dell’Ireland Ancient East, luoghi chiave per la tradizione di Halloween: proprio come avveniva oltre duemila anni, il 31 ottobre viene acceso il fuoco cerimoniale in onore degli antenati celtici dell’Irlanda ed è uno dei momenti più suggestivi di Púca.  Jack-o’-Lantern e la rapa fantasma La tradizione di intagliare Jack-o’-lantern è nata in Irlanda, anche se al posto delle zucche gli irlandesi usavano le rape che dopo il raccolto erano abbondanti. Clodagh Doyle, responsabile della divisione Irish Folklife del National Museum of Ireland (https://www.museum.ie/en-ie/home) di Castlebar, nella contea di Mayo, lungo la Wild Atlantic Way, sottolinea che le origini di questa usanza si collegano alla storia del fabbro Jack che provò a ingannare il diavolo e che per questo venne condannato a vagare al buio per l’Irlanda con la sola luce di una fiamma protetta da una rapa scavata. Chi ha un po’ di curiosità per le antiche tradizioni può vedere un esemplare della famigerata rapa “fantasma”, risalente al 1900 circa, proprio al National Museum of Ireland di Castlebar. Giochi legati al raccolto La raccolta dei cavoli con gli occhi bendati, l’apple bobbing (mela che calleggia da afferrare con i denti) e lo “snap apple” (mela appeaa a un filo, da afferrare sempre solo con i denti) sono giochi classici di Halloween con antiche radici. “C’era un’ampia disponibilità di raccolti, mele e grano: alcuni venivano conservati come marmellate, mentre gli eccessi venivano utilizzati per giochi come l’apple bobbing”, spiega Clodagh. Come molte tradizioni che circondano Samhain, questi giochi sono legati alla lettura del futuro: per esempio, per quello definito “apple bobbing”, la prima persona capace di raccogliere con i denti un frutto mentre galleggiante in una bacinella d’acqua sarebbe stata quella più vicina al matrimonio. Barmbrack e Colcannon: i cibi della fortuna Il Barmbrack, o Bairín Breac, è un pane tradizionale irlandese servito ancora oggi ad Halloween e lo si vede nei negozi nel periodo della festa. A questa pagnotta, addolcita con frutta secca, vengono aggiunti dei simboli profetici prima della cottura per predire il futuro della persona che li scopre quando gliene viene servita una fetta. Secondo Clodagh, questi simboli possono includere un anello che predice il matrimonio entro l’anno, una moneta per la ricchezza o uno straccio per l’imminente povertà. La scelta della fetta, nella serata di Halloween, è quindi un momento molto importante! Altro piatto legato alla predizione del futuro è il Colcannon, un purè di patate arricchito con cavolo e cipolle, in cui, come nel Barmbrack, vengono inseriti oggetti che “racconteranno” la vita di chi fortuitamente se li trova nel piatto. Costumi e “Dolcetto o scherzetto” Per avere un assaggio di questa tradizione legata al travestirsi e al fare la famosa domanda “dolcetto o scherzetto”, uno dei luoghi ideali è il Bunratty Castle and Folk Park (https://www.bunrattycastle.ie), nel corso dell’ultimo fine settimana di ottobre, weekend in cui si possono vivere molte divertenti attività legate ad Halloween. L’usanza di fare questa domanda e quella di travestirsi in occasione della feste sono comuni in tutta l’isola ad Halloween (un’altra data è il 26 dicembre con i cosiddetti “Wren Boys che girano travestiti di casa in casa), ma sull’isola di Inis Mór, parte delle Aran, nella contea di Galway, c’è quella più strana di tutte: gli abitanti del luogo mascherano la propria identità e rimangono in silenzio anche nei pub, addirittura scrivendo le loro ordinazioni su un foglio di carta in per far sì che l’unico suono presente nelle ore infestate dagli spiriti sia il ticchettio degli orologi. Il Principe delle Tenebre Sebbene il diabolico Conte Dracula sia arrivato sulla scena mondiale solo alla fine del XIX secolo, quando l’irlandese Bram Stoker scrisse il suo capolavoro letterario gotico, le storie legate ai vampiri, con figure come quelle della bella e maledetta Dearg Due, erano già parte del bagaglio culturale e folkloristico di Halloween. Per chi desidera saperne di più: le influenze di Stoker, da Dublino a Sligo, saranno in mostra al Bram Stoker Festival, (https://www.bramstokerfestival.com), che si svolge dal 25 al 28 ottobre. Come Halloween ha attraversato l’Atlantico Nel XIX secolo, quando gli immigrati irlandesi portarono le loro usanze di Halloween in America, alcune tradizioni si adattarono alle risorse locali: invece delle rape, gli americani usarono le zucche per intagliare le Jack-o’-Lantern, perché erano facilmente disponibili in stagione e molto più facili da intagliare. Da segnare in agenda per divertirsi con questa tradizione, un passaggio a Newcastle, nella contea di Down, in Irlanda del Nord, dove, nel mese di ottobre si possono seguire laboratori sulle zucche intagliate e tante altre attività legate ai travestimenti e alle tradizioni tipiche di Halloween.  Che si tratti delle origini mistiche di Samhain, dei falò, di Jack-o’-Lantern, di antiche ricette irlandesi, del girare di casa in casa per fare la domanda “dolcetto o scherzetto” o di provare altri giochi, le antiche usanze celtiche hanno davvero un grande fascino sia che si festeggi a casa sia che si decida di vivere Halloween nel modo più bello, ovvero nel suo luogo di origine: l’isola d’Irlanda.
Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.