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(Adnkronos) – "La mia recensione era sul testo. Abbiamo visto la serie, la serie risponde a dei canoni che sono quelli della serialità, estetici, narrativi, e su questo abbiamo espresso un giudizio. Ho cercato di raccontare ed esprimere cosa questo testo volesse significare, è una lettura filologica, è così che la critica si esercita”. A parlare all’Adnkronos è Angela Prudenzi, autrice della recensione sulla serie tv ‘Avetrana – Qui non è Hollywood’ presentata alla Festa del Cinema di Roma e nei confronti della quale il sindaco della cittadina pugliese ha presentato oggi un ricorso cautelare d’urgenza, chiedendo la rettifica della denominazione e la sua sospensione immediata.  “Non lavoriamo per un ente turistico o per un sito di viaggi -spiega la giornalista, il cui articolo è comparso sul sito Cinematografo.it – Il testo, cioè la serie, parla di Avetrana, questo non possiamo cambiarlo. Quello che ho scritto è sulla serie, su come si sviluppa il racconto, facendo un’analisi del testo. Si può essere d’accordo o meno sul mio giudizio, io ho trovato che fosse sviluppata molto bene, ho apprezzato la regia, incredibilmente bravi gli interpreti, qualcun altro può non essere d’accordo ma è sull’oggetto serie tv Avetrana. Non credo sia giusto mischiare le due cose, anche perché personalmente non ci ho proprio pensato, per me valeva quello che stavo vedendo in quel momento”.  Insomma, la posizione della giornalista è chiara: “Ho sviluppato una mia idea critica a prescindere dal luogo geografico -scandisce- Ma quello che io devo giudicare è la serie. Non sono un’antropologa, una sociologa, un’esperta di legge, e non spetta a me scrivere un articolo a carattere sociologico rispetto a una realtà che non conosco. Ho visto un testo, è di quello mi sono occupata”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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