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Il Teatro comunale Fusco rialza il sipario sulla grande musica.  Presentata alla stampa la nuova stagione musicale 2024_25, resa come sempre possibile dalla sinergia tra Amministrazione comunale e Teatro Fusco, e con la collaborazione di Puglia Culture, la nuova denominazione del Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, che ha appena presentato nuova identità, dopo 45 anni di attività. La stagione quest’anno si arricchisce della rassegna “Terra e libertà” realizzata da AFO6 con Puglia Culture e il Teatro comunale Fusco, un insieme musicale che lega il concetto di appartenenza (territorio) a quello di libertà (obbedienza, disobbedienza, autodeterminazione) attraverso storie ed autori, teatro e musica. Tre gli appuntamenti della stagione musicale che spaziano dalla musica d’autore alla musica internazionale e tre contenuti in “Terra e libertà”. Si comincia il 18 gennaio con il live di Incognito, tra i più importanti progetti e gruppi di acid-jazz al mondo che quest’anno celebrano i 45 anni di attività.  Nati in Inghilterra nel 1976 dalla volontà di Jean- Paul “Bluey” Maunick, rappresentano una formazione in continuo mutamento, proprio come la loro musica. 15 album in studio in oltre 30 anni di carriera. La fluidità nelle composizioni è un elemento caratterizzante del percorso degli Incognito, tuttavia questo non ha mai pregiudicato il loro stile musicale ben definito che spazia dal soul al funk fino all’R&B. I successi dei primi anni Duemila vengono confermati nel 2010 dalla pubblicazione di Live in London: the 30th Anniversary Concert e Transatlantic R.P.M. arricchito dalle performance di artisti come Chaka Khan e Mario Biondi. Nel 2012 gli Incognito pubblicano “Surreal”, seguito da “Amplified Soul” (2014), “In Search of Better Days” (2016) e dal loro ultimo lavoro “Tomorrow’s New Dream” (2019), come sempre un album di immersione nell’acid jazz e con i contributi di numerosi musicisti e cantanti. Il secondo appuntamento in cartellone è per il 29 marzo con il pianista Beppe D’Onghia che si esibisce in “Le parole, le canzoni, le storie”, in scaletta brani da Lucio Dalla a Samuele Bersani, dal Madison SquareGarden alla Royal Philarmonic Orchestra. La lunga storia musicale al fianco di grandi artisti è il cardine del progetto, ma a differenza di celebrazioni, omaggi, tributi e cover band, Beppe D’Onghia propone una visione di chi ha contribuito alla creazione di tanti capolavori ma con la necessità di rinnovarli in maniera personale. Le melodie del quartetto d’archi, i testi e l’arte grafica live creano atmosfere profondamente emotive. Da una parte le canzoni rilette, ripensate, ricostruite in modo autonomo, tra passato e futuro. Dall’altra, quasi ispirandosi al modello comunicativo di Massive Attack, musica e parole raccontano la realtà: una narrazione emotiva potente, che agisce su più livelli sensoriali e invita a riflessioni profonde. “In un momento storico come il nostro, dove il flusso di informazioni è rapido ma spesso superficiale, è essenziale che gli artisti tornino a essere quella coscienza critica, capace di smuovere i cuori e di ridare peso alle parole. La musica e l’arte, in generale, hanno il potere di creare consapevolezza. In un’epoca di globalizzazione e disuguaglianza crescenti, il ruolo dell’artista, oggi, è più importante che mai”, scrive il maestro. Direttamente dai microfoni di  “Monte Carlo Nights”, celebre trasmissione musicale della radio Monte Carlo Nights, il 5 aprile arriva a Taranto Nick the Nightfly con la sua inconfondibile voce e abbracciando un ukulele per il concerto. Durante il concerto Nick rende omaggio ad uno dei compositori più influenti ed amati di tutti i tempi. Una magnifica impresa musicale quella di unire il Pop raffinato di Bacharach con lo Swing della sua The Nightfly Orchestra composta da bravissimi musicisti che nel 2023 hanno celebrato 20 anni di storia. “Hey! Mr Bacharach” è dedicato ai più grandi successi di Burt Bacharach, pianista, compositore e produttore discografico statunitense originario di Kansas City.  Evento speciale in fuori programma domenica 10 ore 18: Angelo Mellone con “In fin dei conti, capitoli di una messinscena”. Un reading con musiche di un quartetto live e parole sulla memoria, il sud, Taranto, gli avi, l’amore. “Terra e Libertà”  è una rassegna realizzata dall’Associazione Culturale AFO6, Puglia Culture – Circuito Teatrale e il Teatro comunale Fusco di Taranto, che lega il concetto di appartenenza (territorio) a quello di libertà (obbedienza, disobbedienza, autodeterminazione) attraverso storie ed autori, teatro e musica. La rassegna prevede 3 appuntamenti che si terranno presso il Teatro Comunale Fusco di Taranto durante la stagione invernale 2024/25. Il primo spettacolo fissato per il 23 dicembre vede il ritorno a Taranto di una figlia del territorio, la giornalista e scrittrice Valentina Petrini con il suo spettacolo teatrale e musicale “La valigia della libertà” che nasce dal suo podcast “Disobbedisco”. Sibilla Barbieri ha 58 anni, da dieci combatte contro un tumore che non le dà tregua. Quando Sibilla riceve dai suoi oncologi la notizia che non c’è più niente da fare, prende una decisione: non vuole vivere il tempo nell’ultima agonia, del dolore profondo, del sonno, del delirio. Vuole morire in pace. Ma in Italia il fine vita resta un tabù, nonostante diversi Tribunali si siano espressi per affermare che “la libertà personale” è “inviolabile” (Art. 13 della Costituzione) e che pertanto il Parlamento è colpevole di non aver ancora legiferato in tal senso. Sibilla racconta alla giornalista Valentina Petrini la sua scelta e insieme scrivono il racconto degli ultimi giorni di vita, la sfida alle istituzioni e l’ultimo viaggio verso la Svizzera.  Dopo la sua scomparsa, Valentina Petrini ha il compito datole da Sibilla di rendere pubblica la sua impresa e quella delle persone che l’hanno aiutata, tra cui suo figlio Vittorio che oggi attende di sapere se sarà rinviato a giudizio per averla aiutata ad arrivare a Zurigo dove Sibilla ha potuto morire con il suicidio medicamente assistito, ingerendo una pillola che l’ha fatta addormentare per sempre. Vittorio rischia 12 anni di carcere. E il Parlamento? Tace. Uno spettacolo di teatro civile, un dialogo tra Sibilla e Valentina Petrini che mette in luce le contraddizioni con cui lo Stato ha impedito a Sibilla, e a tanti altri, di esercitare il diritto di scelta sui propri corpi. Lo spettacolo raccontato da Valentina Petrini è musicato da Pasquale Filastò con la fisarmonica di Stefano Indino. Il secondo spettacolo vede l’arrivo a Taranto il 30 gennaio 2025 di Roberto Saviano con il suo lavoro “Sanghenapule, vita straordinaria di San Gennaro” realizzato con Mimmo Borrelli. I due autori hanno qualcosa in comune. Il luogo di nascita, Napoli; la generazione, sono nati entrambi nel 1979; una maniera differente ma egualmente lucida e appassionata di leggere la ‘napoletanità’. Entrambi hanno un legame consolidato con il Piccolo Teatro: Saviano nel 2009 è in scena, per la prima volta, con La bellezza e l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli, nel 2014 porta al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella Terra dei Fuochi. Per entrambi la centralità del lavoro sta nella parola, quella di Saviano come unica possibilità di resistenza; quella di Borrelli, cesellata ‘testorianamente’ in una costante contaminazione tra letterario e popolare. Entrambi hanno raccontato l’inferno della criminalità, Saviano attraverso la cronaca, Borrelli quasi in forma di tragedia classica. L’ultimo spettacolo della rassegna è in attesa di definizione della data nel 2025 ed è “London 69 Live performing The Beatles”, un collettivo di amici, di musicisti incredibili che affonda le proprie mani nell’esplosiva produzione dei Fab Four che, a oltre mezzo secolo di distanza, non perde né fascino né capacità sovversive. Cinque musicisti esperti ed affiatati in una formazione sempre diversa di data in data, si alterneranno sul palco per rendere omaggio, ognuno con il suo stile, alla più incredibile band della storia, The Beatles.  Il nucleo storico di questo progetto è formato da Roberto Dell’Era (Afterhours), Sebastiano Forte (Tu la band), Lino Gitto (The Winstons), Andrea “Fish” Pesce (Tiromancino, Riccardo Sinigallia) che di volta in volta ospitano artisti noti del panorama musicale italiano tra cui Rachele Bastreghi (Baustelle), Roberto Angelini, Federico Poggipollini (già chitarrista storico di Ligabue). L’intenso live è strutturato in due parti: la riproposizione integrale del disco “Abbey Road”, forse il più significativo dell’intera produzione ed un viaggio insolito ed affascinante, nelle rispettive carriere soliste, post-scioglimento. Un significativo pezzo della scena alternative italiana incontra, dal vivo, la storia della musica mondiale.

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.