Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Tre combattenti italiani sono stati al fronte in Ucraina nella guerra contro la Russia. In un servizio di Stefania Battistini andato in onda stasera al Tg1, parlano alcuni degli italiani che combattono al fianco delle truppe di Kiev contro l'esercito di Mosca. E' proprio uno dei feriti, Yuri Previtali, a raccontare l'episodio di cui sono rimasti vittima ieri: "Siamo stati attaccati ieri mattina alle 5 quando è iniziato un bombardamento con munizioni a grappolo, un drone è esploso e un frammento mi ha colpito sotto la spalla". Poi un altro combattente, che resta anonimo, dice: "Siamo stati attaccati, ci hanno trovati da soli in tre. I russi ci hanno circondati e ci hanno detto di arrenderci. Il nostro comandante è andato fuori e gli hanno sparato".  "Gli italiani feriti sono volontari come me venuti dall'Italia. Sono due anni che sono in Ucraina", aggiunge Previtali sottolineando che "manca il sostegno occidentale, senza questi aiuti ci ammazzano. In questa guerra c'è un invaso e un invasore. Dobbiamo combattere oggi per non dover combattere domani".  Il fulcro della guerra rimane il fronte nel Donetsk, dove le forze di Mosca continuano a spingere in un'offensiva senza soluzione di continuità. I reparti ucraini, secondo fonti militari russe citate dalla Tass, hanno iniziato a "ritirarsi parzialmente dalla città di Toretsk" (Dzerzhinsk in russo) nella regione di Donetsk. Intanto, si chiude una giornata cominciata con l'ennesima pioggia di droni russi contro obiettivi ucraini: ne sono stati lanciati 68 droni, 31 dei quali sono stati intercettati. Gli altri si sono "perduti", probabilmente per i sistemi di disturbo elettronico, rende noto Kiev. Sono stati anche lanciati due missili balistici Iskander-Ma e due missili Kh-59, contro obiettivi nelle regioni ucraine di Chernihiv e Sumy.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.