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L'Iran avrebbe subito un cyberattacco che ha coinvolto siti governativi e degli impianti nucleari. "Quasi ogni ramo del governo iraniano, giudiziario, legislativo ed esecutivo, è stato coinvolto da questo attacco, con il risultato di furto di informazioni", ha dichiarato Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del Consiglio Supremo dell'Iran per il Cyberspazio, secondo quanto riferisce l'emittente Iran Internazional. "I nostri impianti nucleari, insieme alle reti cruciali come quelle della distribuzione del carburante, dei servizi municipali, dei trasporti e dei porti anche sono finiti sotto attacco", ha aggiunto. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa iraniana Isna, Teheran ha vietato l'uso di cercapersone e walkie-talkie su tutti i voli aerei, a poche settimane dai sabotaggi dei dispositivi che hanno portato alla morte in Libano di almeno 39 persone legate ad Hezbollah, alleato dell'Iran. “È stato vietato l'ingresso di qualsiasi dispositivo di comunicazione elettronica, ad eccezione dei telefoni cellulari, nelle cabine di volo o nel carico non accompagnato”, ha dichiarato Jafar Yazerlo, portavoce dell'Organizzazione dell'aviazione civile iraniana. Intanto oggi il presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, è in visita a Beirut per portare, come ha spiegato, un messaggio della Guida suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei, ''in solidarietà con il popolo libanese, il governo e la resistenza''. Al termine dell'incontro con il primo ministro libanese Najib Mikati, due parlamentari di Hezbollah hanno accompagnato il presidente del Majles a Basta, uno dei quartieri centrali di Beirut colpiti giovedì sera dagli attacchi aerei israeliani in cui sono morte 22 persone. "Sosteniamo e siamo solidali con il popolo libanese e resteremo al loro fianco in questi momenti difficili", ha detto Bagher Ghalibaf davanti alle macerie. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)