Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – "Ve la immaginate Giorgia Meloni che autorizza la Valutazione d'Impatto Ambientale per il ponte sullo Stretto di Messina, nonostante i pareri discordanti tra le amministrazioni dello Stato? È proprio quello che prevede l'articolo 1, comma 1, la norma voluta e inserita, con la ‘manina’ di Salvini, nel decreto ambiente approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Come è noto, la commissione tecnica sulla Via ha espresso ben 236 osservazioni sul progetto, e alcune autorità dello Stato, come l'INGV, non sono state coinvolte nella valutazione”. E' la denuncia di Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Avs. "Sembra il terzo atto delle forzature istituzionali, le cosiddette ‘leggi ad operam’. Esse attribuiscono al Consiglio dei Ministri, organo politico privo di competenze tecniche, la "complessiva valutazione" su questioni di interesse ambientale e sociale, nonché sulla sicurezza strutturale. A cosa servono leggi e approfondimenti sui problemi, quando una riunione tra esponenti politici può decidere su ambiente, sicurezza, espropri, deportazioni, piloni che scivolano su faglie sismiche, e costi astronomici e incontrollati?", prosegue Bonelli.  "Questo governo si è assunto la responsabilità di far prevalere la politica sulla scienza, mettendo in secondo piano la sicurezza. Ma la premier è stata informata da Salvini che il progetto prevede che il pilone lato Calabria poggi su una faglia sismica attiva, come indicato dalla cartografia dell'ISPRA. È irresponsabile ciò che ha fatto il governo, prevedendo la stessa procedura anche per le centrali nucleari. Questo esecutivo calpesta le norme a tutela dell'ambiente e marginalizza scienziati e tecnici”, conclude.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.