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(Adnkronos) – Israele ha annunciato oggi di aver ucciso Suhail Hussein Husseini, capo del quartier generale di Hezbollah, incaricato della logistica e del finanziamento delle varie unità del gruppo. Husseini, morto in un raid di ieri sulla capitale libanese, faceva anche parte del Consiglio della Jihad di Hezbollah, principale organo militare del 'Partito di Dio'.  “Husseini svolgeva un ruolo cruciale nei trasferimenti di armi tra l'Iran e Hezbollah ed era responsabile della distribuzione di armi avanzate tra le unità di Hezbollah, supervisionando sia il trasporto che l'assegnazione di queste armi”, fanno sapere le Idf. In più, il leader ucciso era “responsabile del budget e della gestione logistica dei progetti più sensibili di Hezbollah, compresi i piani di guerra dell'organizzazione e altre operazioni speciali, come il coordinamento degli attacchi terroristici contro lo Stato di Israele dal Libano e dalla Siria”. Secondo le forze israeliane, il quartier generale comprende anche l'unità ricerca e sviluppo di Hezbollah, responsabile della produzione di missili guidati di precisione.  Israele non dovrebbe colpire i siti nucleari iraniani nella risposta all'attacco condotto da Teheran una settimana fa, ma dovrebbe concentrarsi sulla base militari o su obiettivi dell'intelligence e della leadership della Repubblica islamica. Lo rivela il New York Times, citando diversi funzionari attuali ed ex israeliani, che "riconoscono i dubbi" sulle capacità di Tel Aviv di infliggere danni pesanti gli impianti iraniani, in modo da compromettere il suo programma nucleare. Con il rischio che Teheran piuttosto acceleri, trasferendo tutte le attività in siti sotterranei. Secondo il giornale, dunque, la prima rappresaglia israeliana all'attacco missilistico del primo ottobre escluderebbe gli impianti nucleari, che diventerebbero invece un obiettivo nel caso in cui ci fosse un'ulteriore risposta da parte di Teheran.  L'Iran "ha le mani sporche di sangue americano". Per questo, e alla luce del suo recente attacco missilistico contro il territorio israeliano, può essere considerato il principale rivale degli Stati Uniti nel mondo. A dichiararlo, rispondendo ad una domanda in merito, è stata la vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica alla Casa Bianca, Kamala Harris, durante un'intervista con CBS News. "Ho in mente una cosa molto ovvia, ovvero che l'Iran (…) ha le mani sporche di sangue americano. E quello che abbiamo visto in relazione a questo attacco a Israele, con 200 missili balistici, quello che dobbiamo fare è assicurarci che l'Iran non diventi mai una potenza nucleare, questa è una delle mie principali priorità", ha affermato quando le è stato chiesto chi considerasse il principale rivale degli Stati Uniti nel mondo. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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