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(Adnkronos) – Le imprese che puntano su diversità e inclusione sono in grado di generare maggiori profitti. È uno degli elementi contenuti nel B7 Flash, l’approfondimento di Confindustria e Deloitte elaborato in occasione della “G7 – Industry Stakeholders Conference: Bridging Gaps and Building Futures”, organizzata a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità a Matera e che durerà dal 4 al 6 ottobre. Deloitte Italia è il Knowledge Partner esclusivo del B7 Italy 2024 “Leading the Transition Together”, l’Engagement Group espressione del settore privato e delle confederazioni industriali, istituto in seno al G7 e presieduto da Confindustria sotto la guida di Emma Mercegaglia.  “L’imprenditorialità ricca di componenti diversi ed eterogenei è quella che serve oggi in un mondo caratterizzato da grande rapidità e grandi trasformazioni – ha spiegato Andrea Poggi, Innovation Leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7 per la grande società di consulenza – la diversità deve essere inclusiva di quelle categorie oggi meno rappresentate, non solo per una questione etica e sociale imprescindibile, ma anche perché ha un senso economico. Alcuni studi dimostrano che quelle aziende che sono riuscite a mettere in piedi dei team diversificati ed eterogenei hanno dei ritorni sugli investimenti maggiori del 29%, rispetto alle altre imprese. Allo stesso modo quelle imprese che hanno leadership eterogenee riescono ad avere un incremento superiore al 9% rispetto alle altre”. Occorre dunque che le imprese puntino sull’inclusione, come commentato anche da Lara Ponti, Vicepresidente Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi Esg: “Sbloccare il pieno potenziale dell’imprenditorialità e costruire un’economia più resiliente ed equa richiede azioni decise che facciano perno sull’inclusione sociale dei gruppi sottorappresentati e sull’uguaglianza di genere da parte dei Paesi G7 – ha detto – Questo obiettivo è cruciale e anche le aziende sono chiamate a incorporare tali principi nei loro obiettivi strategici, adottando strumenti che permettano di fissare traguardi chiari e misurabili in ogni fase della carriera femminile, non solo aumentando la presenza delle donne, ma anche favorendo pari opportunità di crescita professionale, una retribuzione equa e un equilibrio tra vita privata e lavoro”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.