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(Adnkronos) – "Quello di oggi è stato un incontro bellissimo, in quanto abbiamo dimostrato in modo concreto come l'intelligenza artificiale, la digitalizzazione e l'innovazione tecnologica non solo siano compatibili con la formazione in presenza, ma anzi necessitino della formazione in presenza. Per controllare questa tecnologia e comprenderla appieno, infatti, è necessario parlarne con i propri pari, con gli altri studenti, con i docenti, in un'ottica di crescita individuale". Sono le parole di Giovanna Iannantuoni, rettrice università degli studi di Milano-Bicocca
e presidente Crui – Conferenza dei rettori delle università italiane, a margine del debutto accademico di ‘Orbits. Dialogues with intelligence’, il primo show-how dedicato all'unicità dell'essere umani dopo l'avvento dell'Intelligenza artificiale, ospitato nella mattina del 26 settembre dall’università degli studi di Milano-Bicocca. Lo show-how, ideato da Action Holding e Manuela Ronchi e prodotto da Action Agency, è stato moderato dal conduttore televisivo e radiofonico Alessandro Cattelan e ha visto la partecipazione del filosofo Luciano Floridi, tra i massimi esperti di etica del digitale e dell’informazione. Il ruolo chiave dell'empatia e della condivisione del percorso didattico "in presenza" e la valenza delle nuove tecnologie digitali come tool di accelerazione e approfondimento sono stati i temi al centro dell’incontro: “Ciò che abbiamo appreso dall’incontro di oggi è l'importanza dello sviluppo della coscienza critica dei nostri studenti. Per arrivare ad una piena coscienza e consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda, infatti, è necessario parlarsi, guardarsi negli occhi, riconoscersi e aiutarsi”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.