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Se dovessimo dire qual è l’icona più rappresentativa della Lucania dovremmo sicuramente parlare del pino loricato. Pinus heldreichii lo definì per primo, nel 1863 il botanico svizzero Konrad Hermann Chris; un anno più tardi il botanico Franz Antoine individuò la pianta nella zona centro-occidentale dei Balcani e non essendo a conoscenza della recente pubblicazione classificò la specie come “Pinus leucodermis”. Si dice pure che in età più ravvicinata a noi un botanico di Laino Borgo, Biagio Longo, confermò il nome come pino loricato. Una vera bandiera del territorio lucano, nella sua maestosità rappresenta quelle che sono le caratteristiche inconfondibili degli uomini e delle donne di questa terra di mezzo. Nella sua sede naturale, quale appunto il Parco Nazionale del Pollino nei secoli è diventato simbolo di forza e resistenza, capace di adattarsi a tutte le condizioni climatiche estreme della montagna lucana. La sua corteccia è corazzata come un’armatura che gli conferisce un aspetto unico, come loricata (ricorda la corazza dei soldati romani appunto la lorica) da cui forse deriva il suo nome. In epoca remota si racconta fosse diffuso nei Balcani, ma a seguito dell’ultima glaciazione e il conseguente abbassamento del livello del mare, la specie si estese lungo le coste Italiche del Mar Adriatico raggiungendo prima la Puglia e gradualmente il resto del Meridione. Ritirandosi i ghiacciai, la specie sopravvisse lungo le cime rocciose, ma la rapida diffusione del faggio contribuì a localizzarne gli esemplari in Basilicata e Calabria Il Pollino, che ospita circa duecento pianti e diversi giovani alberi in circa 1925 chilometri quadrati, è emblema naturalistico e culturale, spesso utilizzato nelle campagne promozionali del turismo lucano, meta di escursionisti e appassionati di botanica. Per noi Lucani di origine controllata il pino loricato è la nostra autentica identità culturale, di appartenenza territoriale capace di prosperare in tempi e luoghi pieni di difficoltà. Il dinosauro degli alberi il pino loricato vive in silenzio aggrappato alle rocce della sua secolare abitazione. Se per una causalità, desiderio, curiosità ma soprattutto per voglia di conoscere decidete di venire nel Parco Nazionale del Pollino la direzione giusta è quella di visitare il giardino degli Dei, nella Serra di Crispo, oltre ad una vista e un paesaggio splendidi potrete ammirare alcuni esemplari di questi splendidi alberi. Basta sedersi accanto ed ascoltare la sua voce. Vi raccontera la storia della nostra bellissima terra.
Oreste Roberto Lanza