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(Adnkronos) – "Sappiamo come affrontare le sfide impossibili che questa epoca ci pone di fronte solo quando impariamo dalle lezioni del passato". E' un passaggio del discorso della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella cerimonia in cui riceve da Elon Musk il premio 'Global Citizen Award 2024' dell'Atlantic Council a New York. "L'Italia sta fermamente con chi difende libertà e sovranità. Difendiamo l'Ucraina – prosegue – perché abbiamo conosciuto il caos di un mondo in cui prevale la legge del più forte. Combattiamo i trafficanti di esseri umani perché ricordiamo che, secoli fa, lottammo per abolire la schiavitù. Difendiamo la natura e l'uomo, perché sappiamo che senza il lavoro responsabile dell'uomo non è possibile costruire un futuro più sostenibile".  "Non dovremmo vergognarci di usare e difendere parole e concetti come nazione e patriottismo. Non so se nazionalismo sia la parola corretta, perché spesso richiama dottrine di aggressione o di autoritarismo. Tuttavia, so che non dovremmo vergognarci di usare e difendere parole e concetti come nazione e patriottismo. Perché significano più di un luogo. Significano uno stato d'animo a cui si appartiene condividendo cultura, tradizioni e valori. Quando vediamo le nostre bandiere, se ci sentiamo orgogliosi, significa che proviamo l'orgoglio di far parte di una comunità, e che siamo pronti a fare la nostra parte per migliorarne le sorti", dice la premier. "La nostra libertà, i nostri valori e l'orgoglio che proviamo per essi sono le armi più temute dai nostri avversari. Quindi non possiamo rinunciare alla forza della nostra identità, perché sarebbe il miglior regalo che possiamo fare ai regimi autoritari. Quindi, in fin dei conti, il patriottismo è la migliore risposta al declino. Difendere le nostre radici profonde è la precondizione per raccogliere frutti maturi. Imparare dai nostri errori passati è la precondizione per essere migliori in futuro".  "Le crisi si stanno moltiplicando nel mondo. Ma ogni crisi – aggiunge- nasconde anche un'opportunità, perché richiede di mettersi in discussione e di agire. Ma soprattutto occorre recuperare la consapevolezza di chi siamo. Come popoli occidentali, abbiamo il dovere di mantenere questa promessa e di cercare la risposta ai problemi del futuro avendo fiducia nei nostri valori: una sintesi nata dall'incontro tra filosofia greca, diritto romano e umanesimo cristiano. Dobbiamo iniziare da noi stessi, sapere chi siamo veramente e rispettarlo, in modo da poter comprendere e rispettare anche gli altri". "C'è una narrazione a cui i regimi autoritari tengono molto, riguarda l'idea dell'inevitabile declino dell'Occidente, l'idea che le democrazie stanno fallendo. Un esercito di troll e bot stranieri e maligni è impegnato a manipolare la realtà e a sfruttare le nostre contraddizioni. Ma ai tifosi dell'autoritarismo, lasciatemi dire molto chiaramente che difenderemo i nostri valori. Il Presidente Reagan una volta disse: 'Soprattutto, dobbiamo renderci conto che nessun arsenale, o nessuna arma nell'arsenale del mondo, è così formidabile come la volontà e il coraggio morale di uomini e donne liberi. È un'arma che i nostri avversari nella società di oggi mondo non hanno'. Non potrei essere più d'accordo", afferma.  "Come politico, hai fondamentalmente due opzioni: essere un leader o uno che segue, indicare o meno una rotta, agire per il bene del tuo popolo o agire guidato solo dai sondaggi. Bene, la mia ambizione è guidare, non seguire", dice la premier. "Come diceva il mio professore di inglese, il cantante Michael Jackson, inizio da ‘man in the mirror’, dall’uomo allo specchio, gli chiedo di cambiare i suoi modi. Dobbiamo iniziare da noi stessi, per sapere chi siamo veramente e rispettarlo, così da poter comprendere e rispettare anche gli altri", afferma. "Come Occidente penso che abbiamo due rischi da contrastare. Il primo è quello che uno dei più grandi filosofi europei contemporanei, Roger Scruton, chiamava oikofobia, dal greco oikos, casa, e fobia, paura" ovvero "avversione per la propria casa. Un disprezzo crescente, che ci porta a voler cancellare con la violenza i simboli della nostra civiltà, negli Stati Uniti come in Europa. Il secondo rischio è il paradosso che, mentre da un lato l'Occidente disprezza se stesso, dall'altro pretende spesso di essere superiore agli altri. Il risultato? L'Occidente rischia di diventare un interlocutore meno credibile. Il cosiddetto Sud del mondo chiede maggiore influenza. Le nazioni in via di sviluppo ormai ampiamente consolidate collaborano autonomamente tra loro. Le autocrazie stanno guadagnando terreno sulle democrazie e rischiamo di assomigliare sempre più a una fortezza chiusa e autoreferenziale", afferma.  "Man mano che sviluppiamo l'intelligenza artificiale, cerchiamo di governarne i rischi perché non intendiamo barattare la nostra libertà in cambio di maggiori comodità. Bisogna governarla nel modo giusto, Elon, perché abbiamo gli strumenti per farlo, per scegliere chi vogliamo essere", dice rivolgendosi a Musk. "Sappiamo leggere questi fenomeni perché la nostra civiltà ci ha dato gli strumenti per farlo – dice Meloni -. Il tempo in cui viviamo ci impone di scegliere cosa vogliamo essere e quale strada vogliamo intraprendere. Possiamo continuare ad alimentare l'idea del declino dell'Occidente, possiamo arrenderci all'idea che la nostra civiltà non ha più niente da dire, nessuna rotta da tracciare. Oppure possiamo ricordare chi siamo, imparare anche dai nostri errori, aggiungere il nostro pezzo di storia a questo straordinario cammino, e governare ciò che accade intorno a noi, per lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Che è esattamente la mia scelta. E mi piace pensare che il motivo per cui mi avete scelto per questo prezioso premio è che condividete questa scelta". (dall'inviata Ileana Sciarra)   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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