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(Adnkronos) – "Questa potrebbe essere definita una dichiarazione di guerra", ma si può parlare anche di ''crimini di guerra'' oltre che di ''massacri e genocidio''. E' quanto ha detto il Segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah a due giorni dalle prime esplosioni di cercapersone e walkie talkie in Libano che hanno causato la morte di almeno 37 persone. Il ministro libanese della Sanità Firass Abiad, spiegando che 12 persone sono decedute in seguito all'ondata di esplosioni che si è verificata martedì e 25 per le esplosioni di ieri. Israele è ritenuto responsabile degli attacchi coordinati. ''E' una grave aggressione contro il Libano'', ha detto Nasrallah durante discorso pubblico trasmesso in tv. ''Qualsiasi possibile ingresso dell'esercito'' di Israele ''in Libano sarà un'opportunità storica che avrà grandi effetti sulla guerra''.''Israele ha superato tutte le linee rosse e ha violato tutte le leggi. Le esplosioni sono avvenute in luoghi in cui c'erano anche civili feriti''. Il ministro libanese della Sanità Firass Abiad, spiegando che 12 persone sono decedute in seguito all'ondata di esplosioni che si è verificata martedì e 25 per le esplosioni di ieri. "Parlo oggi a causa degli eventi degli ultimi due giorni, che richiedono riflessione, una valutazione e una risposta" spiega. ''Il nemico ha dato per scontato che i walkie-talkie, oltre quattromila, venissero distribuiti tra i fratelli e le sorelle di Hezbollah. E, quindi, questo significa che aveva l'intenzione di uccidere deliberatamente quattromila persone in un minuto''. ''Come possiamo definire questo tipo di azione criminale? E' una grande operazione? E' un genocidio? E' un massacro?'', si è chiesto il leader di Hezbollah. ''Gli ospedali sono sotto pressione'' e ''molte persone sono state ferite agli occhi'', ha aggiunto Nasrallah, ringraziando i donatori di sangue. In ogni caso, ha aggiunto, "gli obiettivi del nemico sono stati ampiamente sventati" grazie all'intervento divino, agli sforzi delle persone e alla loro determinazione. "Abbiamo subito un colpo molto duro, un attacco senza precedenti, ma questo è lo stato di guerra. Attraverso questa esperienza e i suoi insegnamenti saremo più forti e più potenti''. I walkie talkie, conclude, sono esplosi ''negli ospedali, nelle farmacie, nei nosocomi, nei mercati, nei negozi, nelle case, nelle auto e nelle strade dove si trovavano molti civili insieme a donne e bambini". Aerei militari israeliani hanno sorvolato Beirut, a bassa quota e a velocità superiori di quella del suono, mentre il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah teneva il suo discorso. Gli aerei hanno anche sparato razzi, come si vede dai video pubblicati sui social media dai residenti. Scene di panico sono state registrate fra i residenti, spaventati per una eventuale ulteriore escalation dello scontro, dopo le esplosioni dei dispositivi in dotazione a membri di Hezbollah dei giorni scorsi. Caccia israeliani hanno colpito stasera circa 30 lanciarazzi di Hezbollah e altre infrastrutture nel Libano meridionale. Lo riferiscono le Idf, spiegando che c'erano 150 postazioni di lancio, pronte per un attacco immediato contro Israele. Colpiti anche diversi edifici e depositi di armi di Hezbollah nel sud del Libano, ha riferito l'Idf. Israele, afferma il comandante delle Guardie Rivoluzionarie dell'Iran Hossein Salami, dovrà subire una "risposta schiacciante da parte dell'asse della resistenza" per il colpo sferrato a Hezbollah con le molteplici esplosioni tramite i walkie talkie. Le Nazioni Unite ''adottino una posizione ferma nei confronti di Israele'' e ''fermino la guerra tecnologica israeliana contro il Libano''. E' quanto ha dichiarato il primo ministro libanese Najib Mikati che, dopo l'esplosione dei walkie talkie usati dai miliziani di Hezbollah, ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. ''Da undici mesi il nostro popolo sta soffrendo per la guerra'' tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, ha aggiunto Mikati. ''Il Consiglio di sicurezza dell'Onu deve adottare una posizione ferma contro l'aggressione israeliana nei confronti del Libano'' conclude.
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha rinviato la visita in Israele, fissata per l'inizio della prossima settimana, di fronte all'escalation in Libano e al confine nord. Lo riporta il sito Walla precisando che Austin ha comunicato la sua decisione di rinviare la visita in una telefonata la notte scorsa con il ministro della Difesa israeliano, Yoar Gallant, durante la quale hanno discusso della situazione in Libano e a Gaza. Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha chiesto ai suoi connazionali di lasciare il Libano ''finché restano le opportunità commerciali'' per farlo. ''La tensione è alta e la situazione potrebbe peggiorare rapidamente", ha aggiunto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)