Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) –
Tupperware ha annunciato di aver avviato la procedura di fallimento. La famosissima azienda statunitense, produttrice dei contenitori di plastica per alimenti, è da tempo in difficoltà ma ora la Ceo Laurie Ann Goldman ne parla apertamente, presentando l'istanza di protezione ai sensi del Capitolo 11, la legge americana sui fallimenti. "Negli ultimi anni – ha detto – la posizione finanziaria della società è stata gravemente influenzata dal difficile contesto macroeconomico. Di conseguenza, abbiamo esplorato numerose opzioni strategiche e determinato il miglior percorso da seguire". La speranza, spiega ancora Laurie Ann Goldman è quella di portare Tupperware a compiere un salto tecnologico. "Questo processo – ha dichiarato – è pensato per fornirci una flessibilità essenziale mentre perseguiamo le alternative strategiche per supportare la nostra trasformazione in un'azienda digitale tecnologicamente avanzata e meglio posizionata per servire i nostri stakeholders". Fondata nel 1946 dal chimico Earl Tupper, l'azienda divenne famosa tra gli anni '50 e '60 quando le rappresentanti, donne principalmente, iniziarono a vendere i contenitori di plastica ermeticamente sigillati con dimostrazione a domicilio. Per molte di loro fu un'opportunità di guadagnare senza avere degli orari stabiliti e un lavoro full-time fuori casa. Grazie a loro nacquero i cosiddetti 'Tupperware Party', dove amici e familiari si riunivano in casa con cibo e bevande mentre un rappresentante dell'azienda mostrava gli articoli. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.