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Nel mese di settembre il lungo documentario “La canzone di Aida » sarà in competizione al Salina Doc Fest e il corto di finzione «Les filles et les garçons de mon âge» competerà al Black film festival di Montreal. Entrambi sono diretti e prodotti da Giovanni Princigalli, pugliese trapiantato a Montreal da diversi anni. Il documentario « La canzone di Aida » (90 min,. 2024) primo lungometraggio del regista Giovanni Princigalli, sarà presentato in concorso al Salina Doc Fest diretto da Giovanna Taviani. Il film, dedicato al sociologo e deputato Franco Cassano (di cui Princigalli fu allievo) sarà proiettato il 12 settembre. Il corto metraggio « Les filles et les garçons de mon âge » (20 min, 2024) sarà presentato in anteprima mondiale ed in competizione al Black Film Festival di Montreal, il cui presidente onorario è Spike Lee che inaugurerà il festival. Il film sarà presentato il 28 settembre. Si tratta di una storia di amore e di amicizia tra adolescenti di Montreal (originari du Cuba, Magreb, Jamaica, Cina) . La canzone di Aida” è un primo lungometraggio del regista. Il film è dedicato alla memoria di Franco Cassano, sociologo e deputato, che fu direttore della tesi di laurea di Princigalli e supervisore del suo primo documentario che fu girato nel 2002 in questa stessa comunità di rom rumeni. Mentre “Les filles et les garçons de mon âge” , girato a Montreal, racconta l’ultimo fine settimana che Hector, un ragazzo Cubano-Canadese di 14 anni, sta trascorrendo a Montreal, nella cooperativa edilizia dove è nato e cresciuto. Sua madre, Iulia, di circa 38-40 anni, di origine rumena, ha sposato Bruno, un italo-canadese di circa 57-60 anni, che vive anch’egli nella cooperativa. Iulia è vedova da molto tempo. Il padre di Hector era cubano. Bruno e Iulia vogliono aprire una gelateria su una spiaggia della California. Ma Hecto ha paura dell’ignoto e di lasciare il suo micromondo. È cresciuto con gli altri bambini della cooperativa. Hanno frequentato lo stesso asilo e poi la scuola. Hector è segretamente innamorato di Noa, una sua coetanea che vive anch’essa nella cooperativa. Prima di partire, deve trovare il coraggio di confessare il suo amore. Il grande viaggio coincide con il primo bacio e il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Delle quattro musiche presenti, due sono realizzate musicisti italiani, in particolare modo baresi. Un brano è opera di Antonio Tuzza, l’altro dei Bari jungle brothers. Il film è dedicato alla memoria del regista e direttore della cinémathèque québécoise Pierre Jutras.