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In Basilicata si torna a scuola il prossimo 16 settembre fino al 7 giugno 2025. Nell’avvicinarsi di questo importante appuntamento il Vescovo della Diocesi di Melfi- Rapolla e Venosa Monsignor Ciro Fanelli ha pensato di rivolgesrsi ai tanti studenti che ritorneranno a leggere, pensare e formarsi tra i banchi della scuola. Parole legate ad un interessante pensiero: “Non diventate il vostro tempo, ma agite per il Vostro tempo”. “Desidero far giungere, con gratitudine e affetto, il mio saluto, per manifestare la cordiale vicinanza della comunità ecclesiale. Prossimità, che ho avuto modo di condividere personalmente già con diverse scuole durante la Visita Pastorale in corso”. Le prime parole del Vescovo Fanelli. Un pensiero e un augurio a tutti i componenti della scuola? “Sicuramente. Dalle famiglie ai dirigenti scolastici; dai docenti al personale non docente. Ma, in questa circostanza, è mio vivo desiderio raggiungere in modo particolare i tanti studenti, ragazze e ragazzi, per augurarvi un nuovo anno ricco e fruttuoso”. Un pensiero netto e sincero ai studenti vera porta d’ingresso per un futuro radioso? “Siete la vera ricchezza non solo per le vostre famiglie, ma per l’intera comunità. Voi potete aiutare molto la nostra società a riscoprire oggi i valori fondamentali sui quali crescere come persone libere e responsabili, quali l’amicizia e la fratellanza, così da poter costruire un mondo più umano e giusto”. Una scuola eccellenza che ancora resta una grande e valida palestra di vita. “Tra i compiti primari della scuola, oltre a trasmettere conoscenze e sviluppare competenze, vi è quello di educare a mettere la persona al centro, accogliendola nella sua unicità e dignità, al di là di ogni diffidenza. Abbiamo bisogno di “giovani nuovi”, che sanno condurre la società a credere di più nella cultura della reciprocità e dell’incontro; giovani che sanno risolvere i conflitti attraverso il dialogo e il rispetto reciproco. Questo è lo stile di vita che genera la pace, che è la condizione imprescindibile per favorire la crescita di una società coesa e solidale”. Un ultimo pensiero, Eccellenza, a questi giovani che tante volte si annoiano per un tempo liquido e senza senso: “Non fatevi, pertanto, rubare la gioia di vivere e la speranza di costruire un mondo migliore. Non cercate altrove la felicità: essa è dentro di voi. Quando troverete questi “tesori”, scoprirete immediatamente che la vita è bella e che sarà radiosa ed intensa nella misura in cui la orientate secondo la logica del dono di sé e della responsabilità”. Un messaggio che appare rivoluzionario pure necessario perché questi giovani sempre inascoltati da baroni, principi e vassalli della nostra terra possano ritrovare coraggio e soprattutto creatività per non andare via.
Oreste Roberto Lanza