Tempo di lettura: 2 minuti

Scomparve dai radar della famiglia il 12 settembre del 1993 per essere ritrovata all’interno del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità il 17 marzo 2020, ben ventisette anni dopo. Elisa Claps, all’epoca sedicenne, alla sua amica Elina aveva detto di doversi allontanare solo qualche minuto per incontrare nella chiesa della Santissima Trinità Danilo Restivo, più grande di lei che da tempo la corteggiava. Poi il nulla si impossesso della circostanza. Nel 2010 la svolta: il 17 marzo il cadavere di Elisa viene rinvenuto proprio nel sottotetto della chiesa in cui era sparita. Due mesi dopo le autorità inglesi arrestano Restivo per l’omicidio della vicina di casa Heather Barnett. Questi i fatti e non solo. Qualcuno scrisse che forse poteva essere ritrovata molto prima. I tanti documenti analizzati e valutati in profondità fanno emergere come i depistaggi sono stati all’ordine del giorno. Nel libro di recente pubblicazione, ottobre 2023, i giornalisti Fabio Amendolara e Fabrizio Di Vito “Elisa Claps – indagine nell’abisso della chiesa della Trinità” edito daEdiMavi sono riusciti a inquadrare in modo logico nel loro giusto ruolo i personaggi, portando alla luce importanti dettagli che erano stati scartati o tralasciati. Mentre la famiglia all’epoca lottava, ma lo fa ancora, per cercare la verità, la diffusione di false ricostruzioni cercavano di orientare l’opinione pubblica turbata dal ritrovamento dei resti della vittima in Chiesa, da sospetti su prelati e inquirenti, da documenti allusivi e da suggestivi colpi di scena. Per molti la verità non si ferma a Daniela Restivo esecutore materiale dell’omicidio per gli stessi Amendolara e Di Vito il successivo interrogativo è: Chi ha aiutato Danilo Restivo a occultare il cadavere e a farla franca per tutti questi anni? Una lettura va data anche alle pagine del libro “Sono io Elisa Claps” (Edifragema), luglio 2023, dove la scrittrice lucana Mariagrazia Zaccagnino fa parlare i pensieri della giovane Claps attraverso i suoi scritti che raccontano il rapporto con le amiche, la fede in Dio e le ambizioni recise nel momento della fioritura. Poi ci sono i ricordi della madre Filomena Iemma. Una storia tra mancate verità o forse verità dimezzate, parziali che non riescono a riempire il cuore della mamma Filomena, del fratello Gildo per poter parlare di perdono. Il perdono è una strada lunga, poco chiara dove si fa sempre più strada il rammarico e la rabbia resta ancora protagonista. Del resto la verità è sempre illuminante cercarla aiuta ad essere coraggiosi come per la mamma e il fratello di Elisa. Coraggiosi di sapere fino in fondo i fatti tutti. Si dice che ci sono mille modi per mentire, una sola per dire la verità.

Oreste Roberto Lanza

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.