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(Adnkronos) – Winona Ryder è arrivata a Venezia per presentare 'Beetlejuice Beetlejuice' insieme al resto del cast e al regista Tim Burton. I fan li accolgono e i fotografi collezionano scatti. A un certo punto qualcuno di loro, sperando di ottenere un'immagine migliore, comincia a chiedere insistentemente all'attrice di togliersi gli occhiali da sole con le lenti scure che indossa.  "Senza occhiali da sole, Winona, senza occhiali da sole", si sente urlare. L'attrice inizialmente ignora la richiesta, appare imbarazzata e restia a voler togliere gli occhiali, eppure porta la mano al viso e tentenna. Insieme a Winona Ryder ci sono in quel momento due colleghe di set: Catherine O'Hara, con cui aveva già recitato nel primo 'Beetlejuice' nel 1988, e Jenna Ortega, la giovanissima star di 'Mercoledì'. È quest'ultima ad accorgersi del disagio della collega e a dirle ciò di cui sembra aver bisogno in quel momento: "No, non devi farlo". La giovane attrice parla con gentilezza e calma, ma appare anche molto decisa.  Questa scena, filmata dalla stampa internazionale, sta facendo il giro del mondo. Sui social network sono tanti gli utenti a notare non solo il feeling che c'è tra le due attrici ma anche come Jenna Ortega, ad appena 21 anni, sembri molto più serena nel mettere dei limiti, nel dire un 'no', rispetto alla collega più esperta, che di anni ne ha 52. In tanti ci leggono un esempio forte di una delle grandi consapevolezze acquisite dalle giovani donne della Generazione Z. "Le star di oggi insegnano alle nostre star degli anni '90 come dire 'no'", "Donne che supportano altre donne: la mia cosa preferita", "E' bello vedere Jenna così protettiva", sono alcuni dei commenti al video. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.