Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Sono almeno una decina i falchi, sui 20 che ha a disposizione, impiegati tutti i giorni da Samuel Bozzato, titolare della Falconieri Free Flights di Chioggia (Venezia), durante la Mostra del Cinema 2024 al Lido. "Tutto è partito una decina di anni fa, quando l’Hotel Gritti ci chiese aiuto per l'evento di un loro grosso cliente inglese che voleva evitare qualsiasi problema con piccioni e gabbiani. Da lì poi il nostro servizio coi falchi si è allargato a tutti gli altri hotel cinque stelle di Venezia che in questi giorni ospitano anche i divi del cinema, con la necessità di salvaguardare i tavoli all’aperto da piccioni e gabbiani", racconta. "Ormai, specie i gabbiani, che sono diventati i veri padroni dei banchetti, spodestando i piccioni, non si fanno problemi ad attaccare il cibo anche in presenza dell’uomo. Un problema che gli hotel di un certo livello vogliono evitare, tanto che già a febbraio-marzo ci comunicano i periodi in cui sanno che ci richiederanno uno sforzo supplementare di copertura con i falchi, e fine agosto settembre è uno di questi", aggiunge.  Il falconiere Bozzato, che non è l’unico in questi giorni di superlavoro a operare sul campo parla delle varie specie, come "la pojana di Harris – spiega – è quella che meglio svolge il ruolo di deterrenza naturale. Anche perché non incute troppo timore nei clienti se per esempio siamo lì presenti anche noi che la teniamo sul guanto. Che è una delle modalità che adoperiamo, altre volte invece la facciamo volare un’ora o mezz’ora prima, in modo tale che mandi un segnale ben preciso ai gabbiani in zona: come a dire, qui non c’è nulla di buono per voi". "Non si tratta di lanciare i falchi all’attacco di questi predatori di cibo, ma col sistema dello stimolo-risposta di indurre nei gabbiani e nei piccioni un cambio di abitudini: perché loro sanno bene dove e quando troveranno del cibo". Ci vogliono almeno due anni per addestrare un falco, "con il suo falconiere si deve instaurare un rapporto speciale di fiducia", conclude Bozzato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.