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Fresco di stampa e fresco di uscita. Da oggi è in libreria il nuovo impegno letterario del paesologo Franco Arminio da Bisaccia in provincia di Avellino, “Accorgersi di essere vivi” edito da Ponte delle Grazie. Pagine scritte a quattro mano insieme con Guidalberto Bormolini, in gioventù falegname e liutaio. Poi sacerdote e laureato in Teologia docente al Master End of Life dell’Università di Padova. Un breviario per chi ha perso la via in questo mondo frenetico dove si corre dove non si sa e non si capisce. Per questo ci dimentichiamo di noi, dell’essere vivi e di avere a disposizione una sola vita. Un libro che va nella direzione contraria al tempo che quotidianamente propinano alla nostra mente e al nostro cuore.   Imparare dalla sofferenza, fare nuove tutte le cose, prendere il volo, cogliere la meraviglia, un’alba nuova, il respiro fresco di un azzurro mattutino o almeno una notte di stelle fatte per riflettere. Tutto qui. Nelle cento quarantaquattro pagine c’è un discorrere semplice dove attraverso il ragionare poetico di Arminio con le riflessioni in prosa di Bormolini, si dà vita a un testo denso di spiritualità e poesia, utile all’anima con l’obiettivo a ritrovare la strada perduta: Quella dell’essenzialità. “La poesia e la spiritualità forse vanno pensate come strumenti di un nuovo umanesimo, non come feticci di cui farsi mercanti”. Precisa Franco Arminio che poi aggiunge: “È Chiaro che è necessario un radicale ripensamento dell’umano e un suo allargamento agli animali e alle piante. Siamo tutti abitanti del piccolo pianeta e del respiro, l’unico che per ora conosciamo in giro”. Insomma per serve tornare ad una vita profonda se vogliamo tornare alla vita: “In superficie ci sono solo la fuga e il conflitto”. Precisa ancora Franco Arminio. Ma il bene alla fine esiste ancora? “Va scavato e portato alla luce con un lungo esercizio”. Chiarisce alla fine Arminio. Insomma sono pagine intense e ricche di spunti per una riflessione vera dove con l’aiuto della poesia e lo spirito possiamo ottenere soltanto delle intimità provvisorie. Poi come dice Arminio alla fine: Il resto, per chi crede, si trova in paradiso”.

Oreste Roberto Lanza

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.