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Presentato presso la sala della giunta regionale di Basilicata il programma per i festeggiamenti della Madonna del Sacro Monte di Viggiano. Alla presenza del Presidente della Giunta, Vito Bardi, di Sua Eccellenza Monsignore Davide Carbonaro, l’assessore all’agricoltura Carmine Cicala, il Rettore del Santuario di Viggiano Don Paolo D’Ambrosio, il sindaco di Viggiano Amedeo Cicala, ha esposto in ogni minimo dettaglio organizzativo le dinamiche dell’evento che da anni è atteso anche da fuori regione e non solo. Programma diviso in due parti di un appuntamento tra i più importanti del meridione d’Italia. Programma religioso che inizierà già da giovedì 29 agosto per concludersi la sera dell’8 settembre. Incontri liturgici, animazioni religiose a cura del coro diocesano. La parte civile che avranno inizio il 30 agosto con l’esibizione dei complessi bandistici di alcuni comuni lucani e non solo. Un concerto di musica classica del premiato complesso bandistico di Gioia del Colle fino ad arrivare alle serate finali , il 2 e 3 settembre quando sul palco si ascolteranno le voci di Clementino, Nek e Renga. Un programma ricco di proposte e di eventi, tanto sul versante religioso, quanto su quello civile: un impegno teso a rinnovare il vero significato della festa patronale, autentico testimone consegnatoci dai padri e vera anima popolare dei nostri paesi. Molta la soddisfazione manifestata dal sindaco di Viggiano per come è stata organizzata e programmata un evento che ci tiene a dire : “La Festa della Madonna del Sacro Monte di Viggiano è la Festa di tutti i Lucani e di quanti giungono nei prossimi giorni a Viggiano ai quali diamo il nostro più caloroso benvenuto. Come ogni anno, con tanto entusiasmo e passione, abbiamo avviato la grande macchina organizzativa”. La Patrona della Basilicata conserva una storia lunghissima fatta di grandedevozione e grande e radicata identità. Come ben si sa la leggenda narra che l’immagine sacra fosse venerata sin dagli albori del cristianesimo nell’antica città di Grumentum; quando questa fu distrutta dai Saraceni, la statua sarebbe stata nascosta in una buca, ancora oggi visibile alle spalle dell’altare maggiore e ritrovata grazie all’apparizione di misteriosi fuochi. Nel 1991 fu proclamata ufficialmente “Protettrice” della Basilicata da Papa Giovanni Paolo II.
Oreste Roberto Lanza