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Premio della Critica 2024 alla comica di Novi Ligure Alice Redini con una ottima comicità dissacrante mentre al rumeno Tiberio Cosmin il premio della ventottesima edizione del Festival del Cabaret citta di Martina Franca. Questo alla fine ha sentenziato il grande festival della comicità ideato dall’associazione Sirio e dalla famiglia di Giovanni Tagliente che negli anni è riuscito ad unire l’intero territorio della valle d’Itria con l’unico e migliore ingrediente: Una semplice risata. Due bellissime donne al comando della nave per sostituire l’autentico Ammiraglio da oltre venti edizioni. L’assenza del tarantino Mauro Pulpito si è fatta sentire in ogni angolo del palco, la sua assenza è stata alleviata a tratti dalla cabarettista, comica e brava presentatrice la milanese Debora Villa che in alcuni attimi ha dovuto supportare la compagna di viaggio, la torinese, Elena Barolo sembrata in alcuni momenti poco brillante. In ogni caso Debora Villa ha fatto il possibile per tenere il banco mettendoci tutta la sua esperienza e con la sua verve smagliante e un sincero sorriso è riuscita a tenere alto i colori dell’evento. I tanti che hanno affollato la palestra dell’Ateneo Bruni hanno capito, supportato e applaudito anche nei momenti in cui sorridere per forza di cose è stato sostituito da un semplice sogghigno di circostanza. Ma l’esperienza ha coperto qualche buco e data la dritta giusta al viaggio. L’attore Claudio Lauretta, nella prima serata con le sue imitazioni magiche alla Alighiero Noschese tratte dal suo spettacolo Imitamorfosi è riuscito ad incollare per oltre venti minuti lo spettatore tra il vero e il faceto. Un’imitazione con la metamorfosi, indi l’attore, il cantante o il politico di turno è stato riproposto in modo fantasioso, svelandone i tic e le manie comportamentali. La seconda serata ha visto il grande comico romano Antonio Giuliani, nato nel quartiere romano di Primavalle, distribuire risate e momenti goliardici al pubblico martinese che ha ricambiato con continui applausi. Terza serata da grande brivido con il premio Città di Martina Franca consegnato dal sindaco Gianfranco Palmisano al grande comico, cabarettista, cantante e attore italiano Cochi Ponzoni. In una breve chiacchierata con il poeta catartico e grande conoscitore del cabaret milanese, Flavio Oreglio ha raccontato la sua storia e la sua grande amicizia con Enzo Jannacci fino al rapporto non solo televisivo con Renato Pozzetto. I suoi modi di essere, le tante canzoni scritte e i passaggi cinematografici iniziati nel 1971 con il film “Il poeta e il contadino”. Molta emozione ha destato tra il pubblico la narrazione di una vita fatta di grandi incontri con grandi scrittori, poeti e pittori. Ma il rapporto con Renato Pozzetto e soprattutto Jannacci sono apparsi i veri forti legami di un lungo viaggio. Nell’intermezzo con la giuria impegnata per la scelta del vincitore dei giovani comici che hanno partecipato alla bellissima gara di selezione, ecco arrivare il comico siciliano (nato a Gela) Giovanni Cacioppo che si è intrattenuto con il pubblico martinese con le sue illustrazioni del genere umano meridionale degna di una dissertazione scientifica. In oltre un quarto d’ora Cacioppo ha illustrato, attraverso congetture ed esperimenti comprovati, il temperamento del soggetto meridionale, arrivando a dimostrare la seguente formula: il meridionale non vuole lavorare perché impossibilito dal clima e dal territorio dove abita. Poi il momento tanto atteso dei vincitori che sono stati ben scelti da una giuria ancora una volta attenta e competente. Ora non resta che attendere la ventinovesima edizione e, soprattutto, rivedere sul palco Mauro Pulpito un centravanti di sfondamento che al momento è insostituibile nell’economia dell’intera manifestazione. Alla fine tra un po’ di musica, classica o moderna che essa sia, la risata è l’ansiolitico migliore per guarire gli effetti di ansie del nostro tempo e le incertezze della nostra quotidianità. Peccato che l’effetto dura un attimo
Oreste Roberto Lanza