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È stato arrestato ieri sera intorno alle 20, a Parigi, il fondatore proprietario della piattaforma messaggistica, Telegram.  Le autorità lo accusano di non aver esercitato controlli e moderazioni sui messaggi e i filmati scambiati dagli utenti. Glielo imporrebbe la normativa europea varata nel 2022. Inoltre, Telegram per garantire la totale segretezza dei dati dei clienti, si è sempre rifiutata di collaborare con gli investigatori. Di qui l’accusa di complicità in tutti i reati commessi con il trasferimento dei messaggi. Praticamente i codici penali di quasi tutto il pianeta, dalla prima all’ultima pagina. Pavel Durov negli anni passati, avrebbe creato con i suoi collaboratori un sistema per congelare o addirittura distruggere, in casi estremi, tutte le comunicazioni registrate, nonché l’imponente database di nomi, indirizzi, account di posta elettronica, numeri telefonici e immagini. Al di là di questa emergenza, in caso di situazioni estremamente critiche, la piattaforma è dotata di strumenti che le consentono di restare efficiente, tant’è che oggi Telegram offre regolarmente i suoi servizi. C’è un’ipotesi che sta terrorizzando una considerevole quantità di utenti. a conti fatti, i reati che potrebbero essere addebitati a Pavel Durov, potrebbero costargli oltre vent’anni di detenzione. Chi può escludere che sotto ricatto, in cambio di una importante riduzione della pena, il numero uno di Telegram non decida di vuotare il sacco? Sarebbero resi pubblici milioni di nominativi e messaggi. Attenzione, a parte i fuorilegge, contando sulla bocca cucita di Telegram, quante spie internazionali, uomini d’affari, capi di Stato e militari di alto livello, in tutto il mondo, compresi quelli che orbitano a Bruxelles, non ne hanno fatto largo uso.

mimmo Loperfido

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.