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(Adnkronos) – Donald Trump continua la sua campagna elettorale in vista del voto per la Casa Bianca e, come ormai da tradizione per il tycoon, incassa nuove reazioni piccate da parte degli artisti che scoprono l'utilizzo dei loro brani nei comizi. Oggi è il turno dei Foo Fighters, che alla domanda se fosse stato autorizzato l'uso di 'My Hero' per accogliere Kennedy jr sul palco nell'ultima apparizione dal vivo del candidato repubblicano, rispondono con un secco "no". "Facciamo chiarezza", recita il post su X della band di Dave Grohl che rilancia lo screenshot dello scambio con un utente. Del resto, quello tra Trump e le 'colonne sonore' dei comizi è un rapporto da sempre piuttosto complicato. Di recente Beyoncé ha diffidato il tycoon dall'utilizzare il brano 'Freedom' sul palco, mentre il team di Céline Dion ha spiegato che Trump non aveva "alcun diritto" di usare allo stesso scopo il classico della cantante 'My Heart Will Go On'. Ma sono decine negli anni gli artisti che hanno dato battaglia contro l'utilizzo dei brani da parte del candidato. Nel 2020 Neil Young ha fatto causa a Trump per violazione del copyright delle sue canzoni proprio per aver usato alcuni dei suoi cavalli di battaglia senza esserne autorizzato. No anche da Dave Porter, co autore del brano di Sam & Dave intitolato 'Hold on, I'm coming': "Non scrivo musica per dividere le persone", il commento. E ancora, lo scorso marzo gli eredi di Sinéad O’Connor avevano diffidato Trump dall’usare 'Nothing compares 2U', mentre più indietro nel tempo, a dire un netto 'no' all'uso dei loro brani erano stati mostri sacri come i Rolling Stones, Tom Petty, Bruce Springsteen, ma anche Adele e gli eredi di George Harrison. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)