Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "Torno sullo ius scholae: perché io dico che bisogna andare avanti? Non perché sono un pericoloso lassista che vuole aprire le frontiere a cani e porci, ma perché la realtà italiana è questa e dobbiamo pensare a quello che sono gli italiani oggi". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento al Meeting di Rimini. "Bisogna guardare la realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull'identità e sulla cultura perché se accetti di essere europeo nella sostanza sei italiano e europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché dentro di te vivi quei valori, perché dentro di te hai quell'anima europea. Se poi i tuoi genitori sono nati a Kiev, La Paz o Dakar è la stessa identica cosa", ha aggiunto il titolare della Farnesina. "Io preferisco quello che ha i genitori stranieri e canta l'inno di Mameli all'italiano da sette generazioni che non lo canta", ha scandito Tajani. Prima di affrontare il tema, il vicepremier in un passaggio molto applaudito del suo intervento aveva ironizzato: "Non voglio parlare degli africani che poi possono diventare cittadini italiani perché poi qualcuno si arrabbia. Mi riferivo allo ius scholae, ma non c'è niente di straordinario".  Ma la Lega, contraria allo ius scholae oggi replica sui social riproponendo un video di Silvio Berlusconi quando ospite di Fabio Fazio, si diceva contrario. "Ascoltate le parole, inequivocabili, del grande Silvio. Ius soli e Ius scholae? No, grazie". Un video a cui a margine del suo intervento al Meeting di Rimini, Tajani ha poi replicato: "Io conosco il pensiero di Berlusconi e non credo che Berlusconi debba essere utilizzato per fare polemiche politiche", ha affermato. "Io – ha puntualizzato Tajani – non intendo fare polemica politica con nessuno, ma so quello che diceva Berlusconi, che si riferiva a un corso di studio di cinque anni. Per noi non basta avere avuto l’iscrizione per cinque anni, noi diciamo che serve un corso di studio completo, cioè frequentare la scuola dell’obbligo fino a 16 anni, con il raggiungimento del titolo che dimostri di fatto la conoscenza e lo studio della cultura italiana. Questo -ha ribadito – è quello che diciamo e questa è una linea che garantisce molta più integrazione di quella prevista dalla legge attuale”.  E comunque, conclude Tajani, “come dico sempre, preferisco uno che non ha il cognome italiano e ha i genitori non nati in Italia che canta l’inno di Mameli ad uno che è nato in Italia, ha i genitori italiani, ma si rifiuta di cantare l’inno inno di Mameli”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.