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Autonomia differenziata Si o No? Il dibattito in Basilicata continua ad essere aperto. Dopo che lo scorso 2 agosto il Consiglio regionale di Basilicata ha detto di non voler percorrere la via referendaria contro l’autonomia, meglio legge Calderoli, oltre settanta sindaci lucani hanno chiesto al Presidente della Giunta Vito Bardi di rivedere la decisione. Il 53 per cento dei Sindaci e il 60 per cento della popolazione lucana continuano a ribadire alle istituzioni regionali di fare ulteriori approfondimenti sul tema rilevante per tutte le regioni del Sud, non solo per la Basilicata. Dopo il portavoce e rappresentante dei Sindaci lucani contrari all’autonomia differenziata, Mose Antonio Troiano, ora è tempo che le istituzioni regionali dicano la propria. Il Presidente del Consiglio regionale

 di Basilicata, Marcello Pittella, gia Presidente della Giunta regionale,  durante un breve pausa dai suoi impegni istituzionale propone alcune sue osservazioni alle nostre domande. Presidente, oltre settanta lettere, il 53,44 per cento dei sindaci lucani dice NO all’autonomia differenziata. Una bella percentuale. I sindaci hanno capito male la legge o nella legge c’è qualcosa che non va?

“Le autonomie locali vivono ormai da anni grandi difficoltà per la tenuta dei servizi essenziali, a causa della scarsità delle risorse. È indubbio che una riforma del genere nella quale non sono indicate le coperture finanziare, potrebbe indebolire ulteriormente le comunità. Ritengo che l’iniziativa dei sindaci, vada in questa direzione”.

La Regione Basilicata ha detto No alla proposta della minoranza di aderire alla richiesta di Referendum. Un No solo perché la mozione veniva dall’opposizione?

“Non perché veniva proposta dall’opposizione ma perché è evidente che ci sia una differente lettura della legge Calderoli e quindi una altrettanta divaricazione delle posizioni”.

Presidente, Lei è una figura istituzionale regionale importante. Vogliamo dire la verità su questa legge? È Vero che: “L’introduzione del sistema di autonomia regionale differenziata avrà ripercussioni negative sul sistema dei diritti essenziali del nostro paese e, segnatamente delle comunità socioeconomiche più deboli”. La Basilicata ci guadagna o ci perde?

“La mia posizione e quella di Azione sono chiare e la ripeto ormai da tempo. Sono contrario alla Legge Calderoli perché la ritengo lacunosa, dal momento che non individua Lep e coperture finanziarie. Così com’è sarebbe un errore portarla avanti e sono certo che non si andrà fino in fondo. Poi però, c’è un tema che riguarda il ripensamento del ruolo delle Regioni e il rapporto con lo Stato centrale. Credo che li bisogni aprire un dibattito serio, costruttivo e non ideologico. L’Italia ha bisogno di essere più competitiva nel mercato globale ma è chiaro che non può esserlo se indebolita nella sua sussistenza e nella equa coesione regionale, istituzionale e di comunità di cittadini. Fermerei le macchine e ripartirei da altri presupposti, per la Basilicata e non solo”.

Oreste Roberto Lanza

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.