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(Adnkronos) –
Jannik Sinner non è il primo tennista italiano positivo al Clostebol in un test antidoping e ritenuto innocente. Il numero 1 del tennis mondiale non è stato squalificato per la positività è il risultato di una contaminazione accidentale. Il caso del 23enne altoatesino è simile a quello di un altro tennista italiano, Marco Bortolotti. Il 33enne, che come miglior ranking è stato numero 355 del mondo in singolare e 102 in doppio, a ottobre 2023 è risultato positivo allo steroide anabolizzante nel corso del torneo Challenger di Lisbona. La positività è stata confermata dalle controanalisi di febbraio 2024. Bortolotti non ha contestato l'esito dei test ma ha fornito la spiegazione per giustificare l'assunzione accidentale della sostanza. 
"La spiegazione del giocatore è stata ritenuta credibile", spiega l'International Tennis Integrity Agency, lo stesso organo che ha sancito l'innocenza di Sinner per assenza di dolo o negligenza. Le prestazioni di Bortolotti nel torneo di Lisbona sono state cancellate e il giocatore ha perso i premi conquistati in Portogallo: identico trattamento riservato a Sinner, privato di punti e premi ottenuti a Indian Wells, dove è risultato positivo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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