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Una piazza, quella di San Nicola, completamente sold out. Stiamo parlando dell’undicesima edizione del Premio Siris organizzata dalla Pro Loco di Episcopia piccolo borgo nella valle del Sinni. Sotto la direzione artistica della professoressa Elisa Conte Colangelo l’appuntamento culturale estivo da sempre molto atteso nella valle del Sinni, ha visto la presenza delle vere eccellenze presenti sul territorio, in particolare nella parte Sud di quello lucano. A condurre la serata la bravissima giornalista di Rai 3 Basilicata Beatrice Volpe che ha saputo come nel suo stile gestire gli stati d’animo dei premiati, lasciando che ognuno di loro potesse liberamente raccontare le proprie esperienze manifestando passioni ed emozioni del loro agire tutte intense a valorizzare il territorio lucano. Il resto è stato completato dalla presenza dell’attore e regista lucano, Rocco Papaleo, protagonista sul palco in diverse vesti. In quella di premiato per continuare a raccontare la Lucania nel suo senso più profondo: Quello dell’essenzialità e della semplicità. In veste di vero showman cercando il contatto con i premiati attraverso una comicità che alla fine è risultata
essere impareggiabile e unica. Tante risate e tanti momenti di grande emozioni manifestate attraverso un linguaggio strettamente lucano ha lasciato nel cuore di tutti un forte senso di appartenenza necessario in questo tempo di grande liquidità. Una presenza culturale elevata con la premiazione prima del critico d’artemoderno Giuseppe Appella, autore di saggi importanti e della scrittrice materana Eliana Di Caro, giornalista del Sole24, che ha raccontato dell’ultima propria avventura letteraria con il libro “Magistrate Finalmente” edito da il Mulino. Le prime donne che entrarono in magistratura ben sessant’anni fa. Pieno di interesse e attenzione per il pubblico è stato il momento della premiazione dello scrittore e giornalista, autore di saggi di straordinario successo, il vero rivoluzionario del Sud e per il Sud, il pugliese Pino Aprile che con il suo ultimo libro “Il nuovo Terroni” ha raccontato come attraverso la rabbia del Terrone si possa raddrizzare questo paese che va alla deriva con consapevolezza. Poi Don Marcello Cozzi, dell’Osservatorio della Criminalità della Basilicata, che ha ben diagnosticato una grande malattia presente nella terra di Lucania: quella di voler fingere che tutto vada bene. Lo storico, professore universitario, di Lauria Vito Antonio Boccia che ha raccontato dei suoi insediamenti durante l’epoca alto medievale nel camminamento sinnico. Tanto sport con la premiazione delle campionesse di Karate, Terryana e Orsola D’Onofrio abbinata alla musica con la consegna della statua al maestro la genzanese Pasquale Menchise fondatore e Direttore Artistico del Coro Lirico della Provincia di Potenza. La gastronomia è stato il piatto principe a conclusione della serata con il premio Siris al cuoco, scrittore lucano e ciboforo Federico Valicenti che riuscito, nei suoi quarantatré anni di attività ad arricchire il palato dei potenti del mondo con i prodotti della povertà lucana portando la cucina lucana anche a Gerusalemme. Un premio, come ogni anno, impegnato a valorizzare persone che si sono distinte nel campo artistico, culturale e sociale e che possono far uscire dai confini territoriali i pregi e le qualità di questa nostra terra. Di questo pare se ne sia accorto qualche politico regionale presente alla manifestazione che non conosceva il premio e addirittura forse il borgo. Un premio che ha dettato ancora una volta un percorso necessario per la Lucania: In fondo abbiamo bisogno di letterature importanti e pensieri a lungo raggio.
Oreste Roberto Lanza