Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Alma Cooper, ufficiale dell'esercito americano del Michigan, è stata nominata domenica Miss Usa, diventando la terza persona a detenere il titolo quest'anno dopo le inaspettate dimissioni della vincitrice del 2023. La 22enne, che ha un Master in data science conseguito alla Stanford University, ha battuto altre 50 concorrenti in un concorso che includeva sfilate in costumi da bagno e abiti da sera. Connor Perry del Kentucky e Danika Christopherson dell'Oklahoma sono arrivate rispettivamente prima e seconda. "Come figlia di un lavoratore migrante, orgogliosa donna afro latina e ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti, sto vivendo il sogno americano", aveva detto ai giudici durante una sessione di domande e risposte alla finale di domenica. "Se c'è qualcosa che la mia vita che mia madre mi hanno insegnato, è che le circostanze non definiscono mai il tuo destino: puoi rendere il successo accessibile attraverso l'eccellenza".  Cooper è stata incoronata sul palco dalla precedente detentrice del titolo, la hawaiana Savannah Gankiewicz, che ha ereditato la tiara a maggio dopo le dimissioni di Noelia Voigt. Seguite, solo pochi giorno dopo, da quelle di Miss Teen Usa, UmaSofia Srivastava. Nei loro annunci, Voigt ha citato problemi di salute mentale, mentre Srivastava ha scritto che i suoi "valori non sono più pienamente in linea con la direzione dell'organizzazione". In una lettera di dimissioni ottenuta da ABC News, Voigt sostenva inoltre che all'interno dell'organizzazione di Miss Usa c'era un "ambiente di lavoro tossico che, nella migliore delle ipotesi, è sinonimo di cattiva gestione e, nella peggiore, di bullismo e molestie".  L'evento di quest'anno non ha fatto alcun riferimento esplicito alla controversia, sebbene Gankiewicz abbia descritto il suo inaspettato periodo di tre mesi di Miss Usa come "il regno più unico della storia".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.