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Sono bastati circa due giorni per revocare e rimettere in sella una nuova giunta sperando di arrivare alla fine della corsa prevista per ottobre del prossimo anno. Stiamo parlando del comune di Matera e del Sindaco Domenico Bennardi che ha revocato giovedì 1 agosto le deleghe a Maria Lucia Gaudiano, Giuseppe Digilio, Massimiliano Amenta, Angela Mazzone, Tiziana D’Oppido, Arcangelo Colella e all’assessore e vicesindaco Antonio Materdomini e prima del pranzo odierno ha rimesso in sella gli stessi con due nuovi inserimenti : Giuseppe Falcone (lavori pubblici, programmazione e realizzazione delle opere pubbliche; infrastrutture; manutenzione e decoro urbano; ufficio Sua – stazione unica appaltante; politiche energetiche; illuminazione pubblica e servizi a rete; infrastrutture per l’accessibilità; segnaletica e impiantistica turistica; edilizia scolastica; manutenzione aree ludiche per bambini e anziani). Marina Bianchi (Mobilità sostenibile, Polizia locale, Innovazione: mobilità urbana, viabilità e traffico; attuazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; piste ciclabili e velo stazioni; politiche di mobilità sostenibile; sanità; politiche a tutela della sanità territoriale; Polizia locale; Polizia ambientale; Polizia tributi; Sicurezza; Protezione civile e Coc; Innovazione tecnologica; Sistemi informativi; Reti ed elaborazione dati; Smart city). Sindaco Bennardi nel giro di poche ore la nuova giunta con un assessore in meno. Sostanzialmente non cambia niente. Questo possiamo definirlo come un “nuovo impulso” a un anno dalla scadenza del suo mandato?

“Ho ravvisato la necessità di rimodulare la composizione complessiva dell’organo Esecutivo per ragioni di opportunità politica, coniugando equilibri politici ma offrendo anche rinnovato impulso ed entusiasmo all’azione politica e amministrativa. Se contiamo tutte le revoche, anche quella dei giorni scorsi su lavori pubblici e politiche sociali, la nuova giunta ha tre assessori in meno, due nuovi assessori e alcune deleghe sono state diversamente distribuite, non mi pare che non sia cambiato nulla. Ma in ogni caso, usando una metafora, una squadra di calcio anche con minime sostituzioni può trovare un nuovo slancio.  Il rinnovato impulso è finalizzato alla chiusura per il prossimo anno e mezzo che ci rimane, di importanti progetti urbani e sociali”.

Qualcuno dice: la revoca è stata frutto di paura relativa ad una mozione di sfiducia presentata da 16 consiglieri in consiglio comunale mercoledì con cui chiedono un maggiore dinamismo amministrativo. In realtà come può essere chiamata?

“La revoca non ha alcuna attinenza con la mozione di sfiducia, il cambio di esecutivo è di competenza del sindaco su confronto diretto con la maggioranza, e ha lo scopo di rilanciare l’agire amministrativo, non di porgli fine. Se vogliamo darle un nome i decreti di revoca, compresi quelli su opere pubbliche e politiche sociali, rientrano in un percorso di “verifica e ottimizzazione dell’esecutivo” perché abbiamo la voglia di un costante miglioramento, che non esclusivamente passa dalla sostituzione di assessori ma anche dallo spostamento di alcune deleghe”.

Sindaco parliamo di cose serie. Dal 6 ottobre 2020 data della sua elezione, dopo il ballottaggio con il candidato di centrodestra Rocco Sassone, ad oggi cosa è cambiato nella città di Matera. Cosa non era stato fatto, cosa fin qui è stato fatto?

“Le cose fatte sono tante. In questi quattro anni, nonostante i primi due anni durissimi di pandemia, abbiamo avviato grandi cantieri e progetti, come l’essere andati avanti direi in modo ostinato nonostante vari problemi per i cantieri di Piazza della Visitazione e del restauro del Teatro Duni, del Museo demoetnoantropoligico, il progetto di rigenerazione urbana del nuovo Stadio XXI Settembre, il progetto di efficientamento della pubblica illuminazione sostituendo tutte le lampade a vapori di sodio con quella a LED, che permette un risparmio di oltre 1300 tonnellate di CO2 l’anno, il 70% di risparmio energetico e di valorizzare i Sassi con una luce finalmente adeguata, il nuovo regolamento urbanistico, il piano del verde, il bando triennale della manutenzione e cura del verde che dà continuità. Il nuovo portale turistico comunale materawelcome, abbiamo liberato il fossile più grande per massa al mondo, la balena giuliana, diventato con la preziosa sinergia col Museo Nazionale, un nuovo attrattore naturalistico della città, l’aver creato un’orchestra della città, la bellissima realtà dell’Orchestra Sinfonica di Matera che offre lavoro a tanti giovani talenti locali. Grandi investimenti sulle strade e sui marciapiedi, dal centro alla periferia, su cui ancora stiamo programmando l’impiego di massicce risorse. E poi tante piccole cose, dalle nuove pensiline smart, agli stalli rosa per le mamme, ai nuovi cestini e panchine”.

Ci sono nei prossimi mesi delle sfide importanti che la citta dovrà affrontare come l’emergenza sanitaria, lo sviluppo economico e la valorizzazione del patrimonio culturale e non solo. Converrà che più che la politica serviranno uomini di grande competenza con grandi capacità risolutorie. La nuova giunta riuscirà a realizzare quanto promesso nel 2020?

“L’emergenza sanitaria è di competenza regionale ma i sindaci che sono autorità sanitaria locale, hanno il potente strumento delle conferenze dei sindaci che possono definire precisi indirizzi, ne ho convocate ben 8 in questi quattro anni a il 25 settembre ci sarà la nona conferenza, già convocata. Abbiamo portato avanti, come sindaci tante proposte e battaglie sulla riduzione delle liste d’attesa, sulla medicina territoriale, sul Piano Regionale Sanitario, ancora drammaticamente assente, sull’autismo e sui presidi ospedalieri nelle aree interne. Al momento siamo rimasti quasi inascoltati ma continueremo a battere i pugni nelle sedi opportune. Il patrimonio culturale passa da competenze precise, politiche ma anche tecniche, per questo il 16 agosto prenderà servizio un nuovo esperto nel comune di Matera in Cultura, Turismo e Cinema, un’assunzione programmata e fondamentale per rinforzare un settore strategico per la città. Abbiamo aderito alla convenzione di Faro e stiamo costituendo le Comunità patrimoniali che permetteranno di rendere finalmente fruibili luoghi bellissimi, rimasti per troppi anni chiusi, come Santa Maria de Armenis, Santa Barbara, il Castello Tramontano. Abbiamo fatto in modo che gli obiettivi prefissati nel 2020 potessero avere un avvio e una fine, alcune cose saranno realizzate, altre rimarranno da realizzare perché richiedono tempi più lunghi e in alcuni non dipendenti dalla volontà politica ma da procedure amministrative complesse e reperimento di risorse, ma la strada intrapresa è quella giusta e potrà essere percorsa agevolmente fino alla fine. Antonio De Caro che mi ha voluto suo vice presidente del Consiglio Nazionale ANCI, una volta mi ha detto, con un solo mandato non riesci a concludere granché, obiettivi ambiziosi richiedono lunghi anni di lavoro e almeno due mandati per poterli portare a termine. Aveva ragione. L’importante è comunque lasciare la città migliore di come la si è trovata, con i conti in ordine, lavorare sempre col massimo impegno e onesta, perché quest’ultima come leggiamo sui giornali, purtroppo non è ancora una condizione scontata”.

Oreste Roberto Lanza

 

 

 

 

Redazione

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