Tempo di lettura: 4 minuti

(Adnkronos) –
Bufera su un autore Rai per un post che accompagna una foto della premier Giorgia Meloni insieme alla figlia all'arrivo in Cina. "La mamma dei fascisti è sempre in Cina" si legge nel post. La maggioranza insorge e fa quadrato attorno alla presidente del Consiglio. “Si trova in rete un post di tale Riccardo Cassini", dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della Commissione di Vigilanza Rai, "in cui si fa ironia sulla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e, perfino, su sua figlia, utilizzando una foto del suo arrivo in Cina, dove madre e figlia vengono ritratte, con sopra la scritta: ‘La mamma dei fascisti è sempre in Cina’, orecchiando un noto detto popolare. Ora trascinare anche i bambini in quella che, venendo da sinistra, evidentemente sarà definita legittima ironia, ci pare una pessima caduta di stile". "Pertanto se sei di sinistra puoi prendertela con la mamma, con i bambini e dire quello che ti pare. Se a ruoli invertiti fosse stata fatta la stessa cosa nei confronti di una donna della sinistra saremmo già allo sciopero generale e alla ‘insurrezione’ contro la televisione occupata dal centrodestra. Che pena. Che squallore questi pagatissimi autori Rai, sempre intenti a denigrare, seminare odio e ad aggredire anche i bambini", dice Gasparri. Da Fdi è un coro di reazioni. “Si è oltrepassato il limite. Il post di tale Riccardo Cassini", scandisce la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, componente la Commissione di Vigilanza Rai, "è vergognoso oltre misura contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la sua piccola Ginevra". "È inaudita tale violenza verbale anche nei riguardi di una bambina che non merita tutto questo. Ci auguriamo che la sinistra prenda le dovute distanze da queste parole”, conclude Mieli. Di post "vergognoso" parla anche la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti, sottosegretaria di Stato alla Difesa. "Non è accettabile questo linguaggio d’odio e tutta la classe politica dovrebbe condannare queste affermazioni livorose che non possono appartenere a nessun dibattito politico. La prima donna Premier della storia della Repubblica ed anche mamma non è solo un primato politico ma è anche un simbolo di piena parità e umanità che tutti dovrebbero apprezzare o almeno rispettare”, dice Rauti. Allo stesso modo Federico Mollicone, presidente della Commissione Editoria della Camera e responsabile nazionale Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia, sottolinea che “gli insulti al Presidente Meloni da parte dell’autore Rai sono vergognosi. Auspichiamo che l’azienda prenda provvedimenti contro questo inaccettabile attacco personale a madre, donna e carica dello Stato. Aspettiamo una condanna netta dalle opposizioni.”  "L’autore Rai Riccardo Cassini vomita fiele nei confronti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni", afferma Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia. "A parte l’autorevole conferma indiretta dell’originale e intramontabile adagio che reciterebbe che la mamma dei cretini è sempre incinta, qualcuno ancora oserà parlare di Telemeloni, quando 'professionisti' del servizio pubblico si lasciano andare a tali disonorevoli propalazioni frutto di odio e livore?", chiede Delmastro. Insorge Fabio Rampelli, Fdi, vice presidente della Camera: "La Rai è talmente blindata dalla destra che l’autore di lungo corso Riccardo Cassini, pagato da tutti i cittadini, ha la facoltà di insultare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la figlia dalla sua bacheca Facebook con la didascalia: ‘La mamma dei fascisti è sempre in Cina’". "Ora, fermo restando che ognuno è libero di pensare come vuole, se sei un autore della tv di Stato e conosci le regole del servizio pubblico, dovresti evitare certe espressioni. Altrimenti viene meno la obbligatoria garanzia della neutralità. Forse uno svecchiamento autoriale sarebbe più che mai utile, anzi indispensabile, visto che cambiano governi, maggioranze e governance della Rai, ma la musica resta sempre la stessa. Pessimo stile animato da pedestre pregiudizio ideologico!”, conclude Rampelli. Sulla stessa linea Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera: "In un clima fascista come quello che si respira in una Rai militarmente assediata da esponenti di destra, è il coraggio dell’autore Riccardo Cassini a rompere le catene dell’opprimente Tele Meloni. E lo fa per esprimere un concetto più sinistro che rivoluzionario. Il novello Don Chisciotte si è sentito libero, infatti, di pubblicare la foto del presidente Meloni insieme alla figlia, accompagnando l’immagine con una battuta che anziché fare sorridere risulta solo di cattivo gusto. Non solo perché questo è l’ennesimo attacco sessista rivolto a Giorgia Meloni, ma soprattutto perché indirettamente pone al centro del volgare bersaglio la figlia. Assordanti come sempre i silenzi di quella sedicente intellighenzia da palombella rossa e dei maggiorenti della sinistra parlamentare sempre pronti ad indignarsi per le offese rivolte alle donne, a patto però che queste non siano di destra". Per Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di FdI alla Camera, l'autore del post "dovrebbe chiedere di entrare nell'oligarchia di Kim Jong a Pyongyang: perché solo in quei posti il livello di critica riguarda gli aspetti personali e coinvolge una bambina che ha il diritto di essere tutelata come tutti i bambini del mondo".  Sui social interviene Carlo Calenda, leader di Azione: "Siamo a livelli che definire squallidi è riduttivo. Questi e molti analoghi post che circolano sui social sono vergognosi e vanno condannati senza distinzione di schieramento politico. Ci sono molte ragioni di duro confronto politico con il PdC ma non così e non su questo. Abbiamo perso il senso del limite e della decenza e tutto ciò erode ogni giorno la democrazia".  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.