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(Adnkronos) –
Un bonus di 20mila euro per i cittadini di Mosca disposti ad andare in guerra in Ucraina. Lo offre il sindaco della capitale russa, Sergey Sobyanin, che in una nota, oltre al bonus una tantum, mette sul piatto altri 55mila euro per il primo anno di servizio per 'incentivare' le partenze per il fronte. Non solo: secondo quanto fa sapere il sindaco di Mosca, chi dovesse restare ferito in battaglia riceverà, "in base alla gravità", tra i 5.200 e 10.500 euro, mentre i familiari dei soldati uccisi riceveranno circa 31.500 euro. La decisione del sindaco di Mosca è una spia delle esigenza delle forze armate russe: dopo 2 anni di guerra, servono soldati e bisogna attingere al 'bacino' della capitale, finora interessato in modo marginale. Le operazioni militari, con strategie che prevedono offensive a ondate, hanno provocato un numero di vittime elevato. La Russia non diffonde dati ufficiali. Le stime dell'intelligence britannica fanno riferimento a oltre 70mila soldati morti o feriti tra maggio e giugno. Sul quadro, incide l'offensiva condotta nella regione di Kharkiv nel corso della primavera. Vladimir Putin ha varato alla fine del 2023 un provvedimento che prevede l'arruolamento di 170mila uomini in un apparato militare che conta in totale 2,2 milioni di elementi, compresi 1,32 milioni di soldati. La decisione di Putin fa seguito alla parziale mobilitazione disposta nel settembre 2022, che si è esaurita nel mese di novembre: formalmente, è stato dichiarato raggiunto l'obiettivo di arruolare 300mila uomini. Mese dopo mese, la Russia ha coinvolto nel conflitto un numero crescente di soldati stranieri, provenienti da paesi asiatici – col Nepal in prima fila – e africani. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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