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Attore, conduttore televisivo, regista, sceneggiatore e produttore teatrale. Da impiegato comunale allo spettacolo. Un livornese ricco di idee e impegni anche per il sociale. Eccolo arrivare al Marateale per la seconda serata che lo vedrà in compagnia di Maria Grazia Cucinotta. Con Paolo Ruffini ci intratteniamo prima della prevista Master Class insieme con il suo amico Andrea Roncato nella bellissima location dell’Hotel Santavenere immersa all’interno della perla del Tirreno. La sua voglia primaria probabilmente resta quella di far ridere. “Fare il comico oggi è difficile, attualmente sono tutti disoccupati. Non c’è più niente da ridere, la gente avverte il nulla con guerre, disastri, catastrofi, crisi, proibizionismo. Tutte situazioni che hanno ridotto i comici alla fame. Tanto che ho cambiato lavoro ho iniziato a fabbricare seggiolini, tavolini, faccio il falegname”. È la politica? Visto che il comico fa anche politica, forse dice la verità rispetto al politico vero? “Il comico ha fatto sempre politica adesso lo fa davvero. Beppe Grillo faceva più politica prima. Le battute che fa Benigni è politica. Del resto si riesce a raccontare più cose con il divertimento e il sorriso che con la serietà e le cravatte”. Cosa serve in più adesso per far ridere la gente. Deve avere una marcia in più? “Deve semplicemente non aderire a quello che poche persone chiedono: Lo stare dentro le righe. La comicità politicamente corretta è uno stimolo, ghiaccio bollente che esisteva forse nel ventennio dove il comico doveva essere corretto”.

 

 

 

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.