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(Adnkronos) –  Giornalista de La Stampa Andrea Joly aggredito a Torino da militanti di Casapound. L'aggressione, si legge sul quotidiano, è "avvenuta in via Cellini all'esterno dell'Asso di Bastoni, un circolo storicamente frequentato da simpatizzanti e militanti di estrema destra".  "Un filmato girato dal cronista stesso, che passava di lì per caso, immortala il momento in cui gli attivisti lo avvicinano chiedendogli 'Sei dei nostri?', poi reagiscono appena intuiscono che Joly non c’entra con loro", si legge ancora. "Da una prima ricostruzione fuori dal locale era in corso una festa di Casa Pound con fumogeni e fuochi d'artificio. A Joly è stato intimato di consegnare lo smartphone quindi lo hanno minacciato e aggredito, mentre lui si allontanava lo hanno calciato facendolo cadere e a quel punto lo hanno colpito con dei calci. Il giornalista è stato costretto a farsi medicare in ospedale", racconta La Stampa. "Esprimo solidarietà e vicinanza ad Andrea Joly, giornalista de La Stampa che stanotte a Torino è stato aggredito e picchiato da militanti di Casa Pound solo per averli ripresi col cellulare mentre, fuori da in locale, festeggiavano un loro anniversario. Ma esprimo anche grande preoccupazione per il clima di impunità che continuiamo a registrare di fronte a episodi così gravi: cos’altro dobbiamo aspettare perché vengano sciolte, come dice la Costituzione, le organizzazioni neofasciste? Chiediamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di intervenire immediatamente". Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein. "L’aggressione squadrista subita da Andrea Joly dimostra ancora una volta la necessità di fortificare ogni giorno gli anticorpi democratici per combattere odio, intolleranza e violenza di stampo neofascista. È un episodio grave e inaccettabile, ma non si tratta di un caso isolato: i campanelli di allarme su alcune derive antidemocratiche nel nostro Paese hanno già suonato più volte. Alla politica e alle forze sane il compito di intervenire per mettere fine a questi deliranti rigurgiti di arroganza e violenza. A Joly e a tutta la redazione la solidarietà mia e del M5s". Così sui social, Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle. "Nel rivolgere la solidarietà mia personale e quella del Senato della Repubblica al giornalista de 'La Stampa' Andrea Joly, desidero sottolineare con profonda soddisfazione come tutte le forze politiche stiano prontamente condannando, com’è giusto che sia, questo gravissimo episodio. Ribadiamo con forza il nostro no ad ogni forma di violenza". Lo scrive sui social, Ignazio La Russa, presidente del Senato.  “Desidero esprimere piena solidarietà al giornalista e a tutta la redazione per l'aggressione subita. La violenza è inaccettabile e va condannata sempre e con nettezza, da qualsiasi parte provenga, e mi auguro che vengano presto accertate le responsabilità", afferma in una nota il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. "Al cronista Andrea Joly – continua il presidente – che conosco personalmente e di cui apprezzo il lavoro, ho voluto confermare poco fa il mio incoraggiamento e gli auguri di pronta guarigione oltre alla garanzia che, per parte nostra, la libertà di stampa sarà sempre considerata un caposaldo della nostra democrazia e difesa da ogni attacco”. "Sono sgomento di fronte alle immagini della violenza squadrista subita da Andrea Joly. A lui la mia solidarietà, a loro il mio disprezzo. Al Ministro dell’Interno Piantedosi, invece, una domanda: che cosa stiamo aspettando? Che succeda qualcosa di peggio? Quali altri segnali servono per incominciare ad agire?". Così in una nota il deputato democratico, responsabile nazionale sport, Mauro Berruto. "Dopo le aggressione agli studenti e coppie gay ora arrivano quelle ai giornalisti. Ci deve scappare il morto per iniziare ad andare oltre a qualche dichiarazione di circostanza?", afferma Marco Grimaldi parlamentare torinese dell’Alleanza Verdi Sinistra. "Esprimiamo forte preoccupazione per il clima del Paese -prosegue il vice capogruppo dei deputati rossoverdi – in cui le organizzazioni che si richiamano al fascismo si sentono legittimate all'uso della violenza. Oltre a esprimere la nostra solidarietà al giornalista de La Stampa Andrea Joly, aggredito mentre faceva il suo lavoro". "Chiediamo -conclude Grimaldi- a tutte le istituzioni, e al Governo di procedere allo scioglimento delle organizzazioni che si macchiano del reato di apologia al fascismo". "Ieri centinaia di persone hanno partecipato alla festa dei 16 anni del circolo, in un clima completamente di festa e senza alcun tipo di tensione. Durante una foto di gruppo, è stata vista una persona fare foto e video ai presenti, tra cui anche dei minorenni con i genitori, e gli è stato chiesto chi fosse. Questa persona, apprendiamo solo dai giornali essere un giornalista, non si è identificata in nessun modo come tale, ma ha anzi spintonato dei ragazzi, creando un battibecco e litigando, alzando la tensione. Poi si è messo a correre, tra l'altro cadendo. Appena visto il battibecco che, ribadiamo, ha provocato il giornalista (ormai lontano dal circolo) ne è nata una scaramuccia da 20 secondi, in cui alcuni associati sono anche intervenuti per dividere e cercare di riportare la calma". Così, in una nota, il circolo Asso di Bastoni. "L'Asso di Bastoni ha centinaia di iscritti, tra cui anche giornalisti iscritti all'albo, e ha organizzato tantissimi incontri negli anni, anche con giornalisti come relatori – precisano in una nota – La domanda che ci facciamo è quindi: perché non identificarsi come giornalista ma piuttosto spintonare dei ragazzi? Perché spintonare e scappare senza motivo per poi scoprire dai giornali che stava 'lavorando'? Perché mai i tesserati del Circolo dovrebbero 'aggredire' un giornalista quando in questi anni sono stati sempre invitati, ospitati e abbiamo sempre accettato qualunque reportage di qualunque testata giornalistica?".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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