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(Adnkronos) – La Corte internazionale di Giustizia ha stabilito, in una sentenza non vincolante dal punto di vista giuridico, che la presenza continuativa di Israele nei territori palestinesi è illegale e che tutte le nuove attività di insediamento devono cessare. La corte ha inoltre stabilito che Israele deve risarcire i danni causati dall'occupazione dei territori palestinesi e ha l'obbligo di porre fine alla propria presenza. "Il popolo ebraico non è un conquistatore nella propria terra, né nella nostra eterna capitale Gerusalemme, né nella terra dei nostri antenati in Giudea e Samaria", ha affermato in un post su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel quale si è riferito alla Cisgiordania occupata usando il suo nome israeliano. “Nessuna falsa decisione all’Aja distorcerà questa verità storica – ha aggiunto – La legalità dell’insediamento israeliano in tutti i territori della nostra patria non può essere contestata”. I negoziati in corso per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi sono vicini ''al traguardo''. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken parlando in Colorado. "Penso che ci stiamo muovendo verso il traguardo di un accordo che porterà a un cessate il fuoco, riporterà gli ostaggi a casa e ci metterà su una strada migliore per cercare di costruire pace e stabilità durature", ha affermato Blinken. "Vogliamo finalizzare questo accordo di cessate il fuoco, ma sebbene sia necessario, non è sufficiente. Ciò che è fondamentale è garantire che ci sia un piano chiaro per ciò che segue, il cosiddetto piano del giorno dopo", ha detto Blinken all'Aspen Security Forum. Il capo della diplomazia americana ha ''sottolineato che senza un piano chiaro per il periodo postbellico, Gaza potrebbe affrontare scenari in cui Hamas mantiene il controllo, Israele occupa il territorio o emerge un vuoto di potere senza legge''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)