Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Jasmine Paolini sconfitta in finale a Wimbledon. L'azzurra, testa di serie numero 7, viene battuta dalla ceca Barbora Krejcikova che si impone per 6-2, 2-6, 6-4 e trionfa. Paolini, che perde la seconda finale consecutiva in uno Slam dopo la sconfitta al Roland Garros, si consola salendo al quinto posto nel ranking Wta di lunedì. Paolini paga dazio nel game d'apertura cedendo il servizio. Sotto 0-2, l'azzurra rischia di uscire totalmente dal primo set: deve fronteggiare altre 2 palle break ma riesce ad aggrapparsi alla prima di servizio e a rompere il ghiaccio (1-2). Krejcikova però continua a comandare il gioco: la ceca colpisce duro e, quando non è costretta a rapidi spostamenti, riesce a trovare gli angoli con continuità. Paolini 'rema' sulla linea di fondo ma subisce il secondo break (1-4) che virtualmente archivia il set. Krejcikova viaggia con il 90% di prime palle, gioca sul velluto e chiude 6-2 in 35'. Il copione cambia in avvio di secondo set. Paolini trova continuità, allunga gli scambi è costringe l'avversaria a uscire dalla comfort zone: Krejcikova non può più limitarsi a 'servizio e dritto', deve spostarsi e va in apnea perdendo la misura dei colpi. Paolini sfonda, break e 2-0. L'azzurra avrebbe 2 palle per il doppio break, non le sfrutta (3-1) ma sul proprio servizio non concede nulla (4-1). Krejcikova continua a sbagliare (14 errori gratuiti nel parziale) e si disunisce: Paolini ringrazia e si prende il secondo set per 6-2 dopo 1h11', verdetto affidato al terzo set. La terza frazione parte all’insegna dell'equilibrio (3-3): Paolini gioca a tutto braccio, Krejcikova ritrova incisività al servizio concedendo poco o nulla e lasciando per strada 3 punti in 3 game. Nel settimo game, la svolta. Paolini annulla la prima palla break ma non riesce a cancellare la seconda: doppio fallo, Krejcikova avanti 4-3. La ceca serve in maniera impeccabile e sale sul 5-3. Paolini rimane agganciata al match (5-4), non sfrutta due palle break nel decimo game e alza bandiera bianca: Krejcikova chiude 6-4, è lei la regina di Wimbledon. "Vedere questo stadio pieno è un sogno realizzato. Oggi sono un po' triste ma cercherò di continuare sorridere perché da bambina guardavo in tv le finali di Wimbledon tifando per Federer. Essere qui a giocarne una è pazzesco. Mi sono goduta ogni singolo momento" dice Jasmine Paolini, dopo la finale persa contro la ceca Barbora Krejcikova. "Grazie a tutti, proprio tutti, quelli che rendono possibile questo torneo". "Il pubblico è stato incredibile, sentire il vostro affetto è stato pazzesco – ha aggiunto -. Complimenti a Barbora, hai giocato in modo incredibile, e al tuo team. Gli ultimi due mesi sono stati pazzeschi. Voglio ringraziare il mio team, la mia famiglia, tutti quelli che mi hanno sostenuto sempre. Senza di loro non sarei qui". "Orgogliosi di Jasmine Paolini" ha scritto su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Prima tennista italiana a raggiungere la finale del prestigioso torneo di Wimbledon. Nonostante la sconfitta hai acceso i cuori degli italiani, riuscendo a trasmettere grinta e passione a tutti noi che ti abbiamo sostenuta".  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.