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(Adnkronos) – “Il settore finanziario ha un'attenzione verso l’area tecnologica e l’Italia spesso è un'eccellenza nell'adozione delle nuove tecnologie nel settore finanziario. Dobbiamo imparare a dialogare dall’IA. L’interazione è semplice, ma per essere produttivi bisogna fare le domande giuste, domande migliori di quelle che facciamo oggi. L’AI ha bisogno di una domanda ricca di contesto. Maggiori sono le informazioni che riesco a mettere nel contesto alla domanda e maggiore sarà l'efficacia della risposta e la sua profondità e, di conseguenza, la sua utilità al mio task”. Parole del managing director di Accenture, Stefano Sperimborgo, a valle della Banking Conference della società di servizi, “Prompt Banking – Reinventare le banche nell’era dell’Ai”, che si è svolta oggi a Milano.  L’evento dedicato all’innovazione nel settore bancario e della finanza ha coinvolto banche e Istituzioni in un dibattito sul futuro del settore fra Intelligenza Artificiale e open banking. Per la prima volta, la Accenture Banking Conference è stata trasmessa sui canali Sky, una preziosa opportunità per il grande pubblico di assistere al dibattito. Il managing director di Accenture ha preso parte al panel “L’Intelligenza artificiale nel futuro delle banche e della Finanza”: “Negli ultimi 12-18 mesi abbiamo osservato molte sperimentazioni, ora si tratta di applicare l’Ai in maniera pervasiva. Non è facile, perché parliamo di una tecnologia ancora “bambina”, anche se evolve rapidamente. Bisogna avere un programma strutturato che può andare in tutte le divisioni della banca. Un programma che deve passare per processi di data governance. La produttività ha un nemico che è il costo di consumo da tenere sotto controllo. Stanno nascendo architetture nuove che permetteranno di dare l’accesso a varie Ai che permetteranno di utilizzare quella giusta nel posto giusto”, le parole di Sperimborgo. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.