Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "Lo Stato maggiore italiano mi ha chiesto di chiedere allo Stato Maggiore francese il rilevamento radar di quella notte, il colonnello francese mi ha detto che dal momento che la base di Solenzara era chiusa è stato comunicato allo Stato Maggiore italiano che il radar era in manutenzione" e "mi hanno detto di rispondere agli italiani che il radar era in manutenzione e punto". E' quanto afferma un ex addetto militare dell'ambasciata di Francia a Roma alla fine degli anni Ottanta, durante un dialogo registrato da Massimo Giletti per 'Ustica – Una breccia nel muro' che andrà in onda martedì 25 giugno alle 21.20 su Rai3, in un'anticipazione del video diffuso dal sito 'la Repubblica'. Nella conversazione l'uomo afferma al giornalista che è avvenuto "tutto per telefono". Il radar era fermo? "E' quello che mi è stato detto di riferire allo Stato Maggiore italiano ed è quello che ho fatto", risponde. "Purtroppo avviene tutto troppo tardi, ma chi finalmente ha voglia di raccontare il ruolo che ha avuto, visto che sono anche uomini delle istituzioni, farebbe solo il proprio dovere", dice all'Adnkronos Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica. Con l'avvicinarsi dell'anniversario Bonfietti osserva: "Continuiamo a dire che manca un pezzo di verità perché manca solo l'autore materiale/gli autori dell'abbattimento di un aereo civile in tempo di pace, come ci consegna nel '99 un giudice della Repubblica ossia il giudice Priore nella sua ordinanza. Sono passati altri 25 anni, aspettiamo la possibilità di leggere tutta la verità sugli autori materiali". La presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica ricorda che "dopo 16 anni, la magistratura ha riaperto nel 2008 le indagini dopo le dichiarazioni di Cossiga ma ancora non sono concluse. Un'altra nostra richiesta, in questi giorni, è chiudere le indagini e consegnare le cose fatte finora: le parti devono conoscere e poter giudicare le attività svolte". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.