Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – "Fino a qualche anno fa avevamo tre grandi pilastri per il trattamento del cancro: la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. Oggi c'è anche la radiologia interventistica che ha a disposizioni tanti sistemi di ablazione, cioè delle apparecchiature che si consentono", come dice il termine, "di ablare il tumore, cioè di bruciarlo sia utilizzando il caldo delle microonde, che il freddo con la crioablazione, ma abbiamo anche dei trattamenti ablativi non termici che hanno appunto il vantaggio di distruggere solo le cellule tumorali e non tutto quello che c'è intorno. Sono terapie molto mirate, molto focalizzate, che sicuramente evitano complicanze maggiori e ci consentono di ottenere dei risultati che oggi in molti ambiti sono sovrapponibili alla chirurgia stessa. Mi riferisco, in particolare, ai trattamenti dei tumori epatici, del polmone, dei tumori del rene e di quelli del pancreas". Così Gianpaolo Carrafiello, presidente del 51esimo Congresso nazionale Sirm, Società italiana di radiologia medica e interventistica, partecipando questa mattina a un incontro con la stampa sulle novità della radiologia in ambito oncologico, nel contesto del congresso Sirm, al MiCo di Milano. "Oggi le nostre terapie non vanno viste solo come isolate, ma all'interno di un percorso del paziente oncologico, all'interno di una valutazione multidisciplinare – sottolinea Carrafiello – Le nostre terapie, inoltre, consentono anche di dare un boost", un aiuto, anche "alla chemioterapia". Questi trattamenti, quindi, "non solo hanno un'azione lesiva nei confronti della cellula tumorale – conclude – ma favoriscono anche una migliore azione della chemioterapia e, in particolar modo, dell'immunoterapia". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.