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(Adnkronos) – E' "impossibile", almeno "a breve" termine, che l'Italia ratifichi la riforma del Mes. Lo dice il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine dell'Ecofin a Lussemburgo. Le parole del segretario della Lega Matteo Salvini, il quale ha ribadito oggi che la ratifica della riforma, che considera una "follia", non arriverà mai, per Giorgetti non fanno altro che confermare "quello che ho detto ieri: il Parlamento italiano non è nelle condizioni di approvarlo e non lo approva".  "Quello che c'è di nuovo – aggiunge – è che ieri, per la prima volta" il direttore del Mes, Pierre Gramegna, "ha fatto delle riflessioni, recependo anche critiche che abbiamo sempre fatto noi, per cercare di cambiarlo e portarlo verso un utilizzo, tipo un fondo sovrano europeo, ad esempio, sul tema della difesa, evitando che magari i singoli Stati nazionali si debbano indebitare o spendere a livello nazionale".  "E' una discussione appena abbozzata – prosegue – che, tra l'altro, ha incontrato molte resistenze da parte di quasi tutti i Paesi, specialmente i nordici". Dunque, ratificare la riforma del Mes in Italia "a breve è impossibile. A lungo dipende" se il Meccanismo con sede a Lussemburgo "cambia, se migliora, se cambia la sua natura e come. Lo abbiamo sempre chiesto: la discussione è appena iniziata, in mezzo a mille difficoltà. Non se ne esce: è evidente che, se richiedono prima la ratifica, diventa sostanzialmente impraticabile. E' una discussione in cui siamo ormai da qualche tempo. Onestamente, dalla discussione di ieri mi sembra che siamo ancora molto lontani" dall'avere un impegno di rivedere le finalità del Mes.  "C'è un fronte molto consistente, il solito fronte molto consistente che già conosciamo sulle regole europee, che è assolutamente contrario a cambiare la natura" del Mes, "quindi sostanzialmente – dice il ministro dell'Economia – questa situazione è destinata nel breve a non cambiare, sicuramente".  Secondo Giorgetti chiedere all'Italia di ratificare la riforma del Mes poco dopo che la premier Giorgia Meloni è stata marginalizzata dai capi di Stato e di governo della maggioranza Ue nelle trattative sulle cariche apicali equivale a spargere il sale su una "ferita". A chi gli chiede se abbia la sensazione che ci sia una sorta di pregiudizio politico nei confronti del governo italiano da parte dei governi degli altri Paesi, Giorgetti risponde: "Posso fare a lei la stessa domanda che lei fa a me, visto che lavora qua: secondo lei, sì o no?".  Alla risposta del giornalista, replica: "Esatto, è la risposta e tu l'hai detto". Ma lei l'ha detto ieri questo nel consiglio dei governatori del Mes? "Io ho detto semplicemente che introdurre il tema della ratifica del Mes in questo momento mi sembrava un po' buttare un po' di sale sulla ferita e, quindi, improprio".  Per il governo, sottolinea poi, è "prioritario" confermare la "decontribuzione" a favore dei "redditi medio-bassi". "Noi – dice – abbiamo un profilo di impegni, di obiettivi di deficit che abbiamo già dichiarato. Siamo in attesa, proprio in questi momenti, della traiettoria su cui lavorare. Costruiremo il quadro di finanza pubblica tenendo presente che l'obiettivo prioritario è confermare la decontribuzione per i redditi medio-bassi. Questo è prioritario, poi vengono le altre cose". Non ci saranno tagli alla sanità e all'istruzione? "Nella sanità non abbiamo mai tagliato niente. Abbiamo soltanto incrementato le dotazioni dei fondi", conclude Giorgetti.   —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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