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(Adnkronos) – Noa Argamani è stata liberata oggi. La ragazza, 25 anni, era stata rapita dai miliziani di Hamas al Festival rave Supernova nel deserto del Negev ed era diventata uno dei simboli dell'attacco del 7 ottobre. Il video del sequestro della studentessa israeliana, mentre in lacrime veniva separata dal fidanzato e gridava aiuto, era circolato nelle prime ore del massacro. Una clip di dieci secondi, che ha fatto il giro del mondo, dove si vede la ragazza caricata sul retro di una moto, che grida "non uccidetemi" e viene portata nella Striscia di Gaza. La giovane studiava all'Università Ben Gurion di Israele. Una ragazza come tante che, appassionata di musica, che era andata a ballare con il suo Avinatan, sequestrato anche lui.  La madre di Noa sta combattendo contro il cancro al cervello e ha fatto di tutto per poter rivedere libera la figlia. Oggi sono state diffuse le immagini dell'abbraccio di Noa con il padre Yaakov. "Non ti abbiamo dato per persa neanche per un momento. Non so se tu lo credevi, ma noi lo credevamo e sono felice che sia successo" ha detto Benjamin Netanyahu nella telefonata con Noa Argamani. "Rimettiti con la tua famiglia, e abbraccia anche tua madre", ha aggiunto il premier israeliano parlando con la ragazza che si è detta "molto emozionata" di parlare in ebraico di nuovo. "In ebraico ed a casa questo è importante", ha aggiunto Netanyahu. Anche il presidente Isasc Herzog ha parlato con Noa dicendole che "l'abbraccia a nome di tutta la nazione di Israele". "Il tempo a disposizione sta scadendo, la gente deve decidere, non vogliamo morire qui" si sente nell'audio, attribuito a Noa Argamani, di un video, pubblicato lo scorso 31 maggio da Hamas, in cui la ragazza chiedeva agli israeliani di mobilitarsi per spingere il governo ad agire per la liberazione degli ostaggi. "Ci lascerete qui a mettere fine al mio destino e dei miei compagni ostaggi come Ron Arad?", diceva la giovane nel video, definito di propaganda di Hamas dal governo israeliano. "Mi rivolgo al popolo di Israele: siete diventati alleati di governo di Netanyahu, Gallant e Gantz? – continuava – Fate uscire in piazza migliaia di donne e uomini, bloccate le strade di Tel Aviv e non tornate a casa fino a quando noi non torneremo a casa. Non mettete il nostro destino nelle mani di Netanyahu e del gabinetto di guerra". Il Forum delle famiglie degli ostaggi e degli scomparsi aveva fatto sapere che la famiglia Argamani aveva autorizzato la diffusione del video: "Dopo aver valutato la situazione e ricevute altre informazioni, la famiglia Argamani ha approvato l'uso del video in cui si sente Noa, mentre è tenuta in ostaggio da Hamas. Oltre alla voce di Noa, il video mostra dei disegni che la famiglia ritiene siano stati fatti da Noa".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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