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Dopo tre anni dal suo ultimo lavoro, Capoplaza pubblica un nuovo album dal titolo “Ferite”. Un lavoro ricco di collaborazioni tra le più diverse; si va da artisti appartenenti allo stesso mondo musicale del rapper, ad altri che sono più legati al pop nazionale. Questo lavoro sembra più maturo del precedente, difatti nell’ascolto ci si ritrova ad accompagnare l’autore nel racconto di un periodo importante della sua vita dal punto di vista personale e artistico. L’argomento principe del disco è il percorso di crescita, inevitabilmente accompagnato dalle ferite che ne segnano le fasi. In questo senso la strada seguita da Capoplaza non fa sconti perchè descrive in modo particolarmente originale questi passaggi inerenti il suo vissuto. Il rapper esordiente che scala le classifiche, seppur giovanissimo sta lasciando spazio alla figura di un ragazzo più maturo. Per lui la crescita non vuol dire cambiare unilateralmente, ma cercare di capire e comprendere come le ferite che lo hanno segnato possano comunque essere superate. Questo sia nella vita che nella musica, difatti questo album ne rappresenta la giusta metafora. In “Ferite” ritroviamo diversi generi e sperimentazioni, in cui però sono sempre presenti le peculiarità dello stile del rapper. Questo disco contiene il tentativo riuscito da parte dell’artista, di una contaminazione efficace tra il suo approccio e i brani dai suoni più diversi. 18 sono i pezzi presenti nell’album che si apre con la title track “Ferite”, “Acqua passata” è la seconda track che aveva anche anticipato l’uscita del disco, scelta come singolo. E si arriva alla prima collaborazione con Lazza, nel pezzo “Money Rain”, tra l’altro realizzato nel tempo record di un solo giorno in studio. Night Skinny invece una delle persone che è stata è più vicina all’artista in un momento di difficoltà, firma la co-produzione del brano intitolato “Sottovuoto”. E’ un brano particolare e profondo, parla della solitudine che può accompagnare una star quando capisce che intorno a se c’è solo gente interessata al suo successo e non alla vera amicizia. Al contrario “Ancora Qua”, ci invita a non lasciarci andare quando siamo più fragili e reagire al dolore che si può provare. E’ un pezzo di speranza realizzato insieme a Tedua. “ I miss You” e “La Ca$$a” presentano invece la collaborazione di Tony Boy e Artie 5ive, giovani artisti in ascesa. In “Soldi Arrotolati” ritroviamo la squadra che creò il successo di “Vetri Neri”, ovvero Anna e Ava. In questo brano si parla di clubbing, delle caratteristiche di quel mondo ed in particolare di quello Americano. “Busy” è un brano tipico stile trap, mentre “Baby girl” è un omaggio a 50cent. E’ la Volta di “Memories”, composizione in cui si descrive in modo diretto quanto è importante restare sempre connessi al futuro e quello che si può realizzare e desiderare da se stessi. Qui la voce femminile è di Annalisa. La voce di Mahmood invece, altra grande sorpresa del disco, lo ascoltiamo nel brano “No Drama”, con una sovrapposizione nell’inciso. Un bellissimo esperimento di Pop mescolato a suoni dal carattere più ritmato “trap” e sezioni audio che ricordano lo stile “Urban”. Tirando le somme questo album sembra sia quello di svolta per il rapper, perché racchiude in sé una grande intimità ed una maturità sonora che ne conferisce ricchezza di spunti musicali, grazie alle tante collaborazioni, ma anche a quella capacità, che sollecita l’approdo verso un modo di scrivere e comporre più sperimentale. Tutto senza comunque perdere di vista il proprio stile nello sviluppo dei testi e delle scelte sonore.

 

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