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(Adnkronos) – Negli ultimi mesi, le banche hanno iniziato una progressiva riduzione dei tassi praticati alle famiglie con il tasso medio fisso che è sceso al 3,69% a marzo scorso. La riduzione è stata meno accentuata sui mutui a tasso variabile con la media stabile sopra il 4%. E' quanto rileva la Fabi in un'analisi. I tassi sui mutui sono scesi a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023: una riduzione che comporta, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di 54.000 euro (-14,9%).  I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14%: vuol dire che un’automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costa 10.000 euro in meno (-20,7%); mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, oggi, è di 144 euro (-13,1%). Dopo 10 rialzi consecutivi, nelle successive riunioni di fine 2023 e di inizio 2024, la Bce ha lasciato i tassi fermi, lasciando ipotizzare che nella riunione del 6 giugno possa essere avviata l’auspicata una riduzione. E se le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021-inizio 2022, non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute fino al 78% in più. Chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 890 euro ovvero 390 euro in più. Tuttavia "è molto probabile che, alla luce della decisione di giugno, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano iniziare una progressiva discesa, anche se è difficile, al momento, indicare una traiettoria precisa". E' quanto emerge da un'analisi della Fabi. A partire da luglio 2022, rileva la Fabi, i nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa l’1,8% anche fino a oltre il 6% con le rate mensili che, pertanto, sulla base delle offerte delle banche, erano anche più che raddoppiate. Negli ultimi mesi, le banche hanno iniziato una progressiva riduzione dei tassi praticati alle famiglie con il tasso medio fisso che è sceso al 3,69% a marzo scorso. La riduzione è stata meno accentuata sui mutui a tasso variabile con la media stabile sopra il 4%. Nel corso del 2023, i nuovi mutui a tasso variabile erano arrivati anche oltre il 6% dallo 0,6% di fine 2021, oggi la media è pari al 3,67%: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile è di 1.180 euro, ben 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa ovvero 665 euro.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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