Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "Nella nostra esperienza lo abbiamo toccato con mano: rispettare l’ambiente con cicli produttivi all’avanguardia e sicuri, limitare gli scarti, ridurre al minimo gli impatti sulla biodiversità preservando gli ecosistemi, investire in modo continuo in R&I, è la via per vincere sui mercati globali". Ad affermarlo è Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento nella Tavola rotonda L’economia circolare, nuova frontiera della competitività, aperta da un dialogo tra Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare ed Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola. "E’ questa la filosofia che ha permesso al nostro Gruppo in 97 anni di storia di diventare leader mondiale dell’imaging diagnostico con oltre 1,8 mld di fatturato e 3700 dipendenti", ha aggiunto Diana Bracco nel suo messaggio video. "Oggi business e tutela dell’ambiente – ha spiegato – devono andare di pari passo e per perseguire questo obiettivo ci sono strategie precise e molto concrete come l’utilizzo di materie primarie ricavate da fonti rinnovabili, la messa a punto di processi efficienti dal punto di vista energetico e la minimizzazione dei costi di approvvigionamento. Sono cose che si possono e si devono fare. Noi di Bracco le facciamo. Il nostro impegno per uno sviluppo sostenibile, che significa green chemistry e smart solution, è infatti di lunga data: pensate che già nei primi anni Settanta, prima ancora dell’approvazione della Legge sulla tutela delle acque (la cosiddetta Legge Merli), mio padre Fulvio Bracco decise di costruire un pionieristico – per l’epoca – impianto di depurazione delle acque del fiume Lambro, costruito col sistema della Ciba Geigy. Un altro tratto caratteristico del nostro impegno sostenibile è la scelta di non costruire mai su aree vergini (green field) ma di recuperare aree ad alta impronta chimica". Il nostro sito principale di Ceriano Laghetto, rileva Diana Bracco, "è nato nell’area ex Acna, su cui Bracco ha contribuito a un’importante bonifica ambientale. Anche in Friuli-Venezia Giulia, all’inizio del Duemila, abbiamo costruito una moderna fabbrica 4.0 inserendola nelle storiche architetture della Snia a Torviscosa. Inoltre, tutti gli insediamenti produttivi di Bracco, in Italia ma anche nel resto del mondo, prestano una particolare attenzione all’impatto ambientale e alla sicurezza". L’impegno del Gruppo Bracco per uno sviluppo sostenibile riguarda naturalmente soprattutto l’abbattimento delle emissioni di CO2. Di recente, l’azienda ha aderito a Renewability, il primo modello di 'comunità energetica remota' in Italia, che consente ai membri del consorzio di investire in impianti rinnovabili in forma aggregata e di approvvigionarsi dell’energia prodotta dagli impianti di proprietà del consorzio. 'Circular Water 4 Healthcare' è poi il titolo di un innovativo progetto ispirato all’economia circolare promosso da Bracco e Synlab in collaborazione con l’Irccs Ospedale Galeazzi del Gruppo San Donato, che anticipa le direttive nazionali ed europee sul trattamento dei rifiuti ospedalieri che entreranno in vigore entro il 2035. L’obiettivo dell’iniziativa, che ha lanciato una Call per aggregare start up, è sviluppare tecnologie per la gestione circolare delle risorse idriche in ambito ospedaliero con il recupero di materie prime e l’attivazione di processi circolari di riutilizzo.  "Insomma, produrre sul modello della circular economy – ha concluso Diana Bracco al Festival dell’Economia di Trento – è per noi la risposta in positivo alla sciagurata cultura della decrescita, perché puntare sulla sostenibilità e su tecnologie pulite è il modo migliore per creare posti di lavoro duraturi. Le preoccupanti derive ideologiche che minano la competitività dell’Europa mettendo in pericolo la sostenibilità economica e sociale vanno tenute a freno". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.